Bilancio, Gadda (Iv): “La Lega si dimentica dei territori, penalizza comuni di frontiera”
VARESE – “Non si presentano emendamenti alla chetichella, svilendo il lungo lavoro parlamentare bipartisan fatto nella scorsa legislatura sui ristorni dei frontalieri ai comuni. Stamattina ho presentato un sub emendamento che mantiene la normativa vigente, si faccia squadra tra partiti perché a perderci sarebbero solo i cittadini.” Così Maria Chiara Gadda, parlamentare del Varesotto e vicepresidente dei deputati di Italia Viva, commentando l’emendamento del governo Meloni che riporta al 4% la soglia del rapporto tra residenti e frontalieri per consentire ai comuni di percepire i ristorni.
“Personalmente sarei anche per superare la soglia e trasferire ai comuni quanto di loro competenza sulla base degli effettivi frontalieri residenti. Questa doccia fredda arriva senza un minimo di dibattito parlamentare e non si capisce il motivo di questo accanimento. Non voglio neanche pensare che ci sia un motivo politico contro questo o quel comune, perché sarebbe becero e ignorante visto che vengono colpite anche amministrazioni guidate dal centrodestra. La tassa sulla salute era evidentemente l’antipasto del governo Meloni contro i territori di confine, ma oggi il piatto servito è ancora più indigesto. Il ministro dell’economia Giorgetti conosce bene la materia perché viene come me da Varese, la responsabilità è quindi doppia. La città di Varese perde da un giorno all’altro oltre quattro milioni di euro che si sarebbero potuti impiegare per infrastrutture e servizi ai cittadini, come doposcuola o trasporto anziani e persone con disabilità. Proporzionalmente ci rimettono ancora di più piccoli comuni come Azzate e Gazzada, e sono tanti anche in provincia di Como. A questi comuni duecento/trecentomila euro fanno la differenza. È proprio vero, come si cambia. La Lega vicina ai territori è ormai solo un ricordo del passato. A questi tagli se ne sommano tanti altri di questa legge di bilancio, basti pensare ai fondi per gli interventi contro il dissesto idrogeologico che piccoli comuni di montagna o delle aree interne vivono pesantemente nella loro quotidianità. Almeno sui ristorni si faccia dietrofront” conclude.
16122024