Saronno, interrogazione Pd in Regione sul futuro del Mils “per preservarlo e contenere tempi di chiusura”
SARONNO – E’ stata presentata giovedì 9 gennaio l’interrogazione dei consiglieri Samuele Astuti e Paola Bocci “sugli interventi sul previsto hub stazione Trenord di Saronno e futuro del Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese”.
In sostanza considerando il progetto del nuovo Saronno City Hub e l’appalto del trasloco del Mils dove però non sono stati indicati tempi e modi di gestione dello spostamento dei materiali ne quanto tempo il museo cittadino resterà chiuso i consiglieri del Pd chiedono alla Giunta garanzia sul futuro nel museo.
Del resto la notizia della chiusura del museo questa primavera senza una location e una tempistica definita, come riportato anche da ilSaronno ad inizio settimana, ha provocato molta amarezza tra gli appassionati e i tanti frequentatori del museo e chi collabora con le diverse iniziative culturali proposte annualmente dal Mils.
Nel dettaglio l’interrogazione partendo dalla rilevanza regionale del Mils forse dei suoi dieci anni di storia e pur considerando il capannone scelto per posizionare i materiali chiede “se non sia opportuno e possa risultare più efficace anticipare il recupero e la conservazione dei capannoni industriali individuati come futura sede per il Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese, al fine di preservare in prima istanza il valore storico e culturale di tali strutture e contenere i tempi di chiusura del Mils”. E ancora “se i locali individuati come deposito temporaneo delle collezioni del MILS garantiscano l’indispensabile profilo della sicurezza e se diano piena garanzia di idoneità per la conservazione del patrimonio museale”.
Astuti e Bocci vanno oltre chiedendo anche un momento di confronto: “Non sarebbe opportuno istituire un tavolo progettuale specifico per il futuro del Mils, coinvolgendo tutti gli attori interessati (Regione Lombardia, Trenord, Direzione del Mils, Comune di Saronno), come previsto dai documenti di programmazione regionale, ed eventuali altri attori locali quali ad esempio Rete Miva (Rete dei Musei Industriali del Varesotto)”