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MOZZATE / CARBONATE – I carabinieri del comando di Mozzate, nella serata di ieri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 33enne originario del Senegal, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. L’indagine, condotta dai militari mozzatesi con la collaborazione di quelli di Turate, è stata sviluppata a seguito del grave evento di sangue accaduto a Carbonate nella tarda serata dello scorso 16 agosto, in conseguenza del quale la vittima aveva riportato lesioni d’arma da taglio, venendo trasportata in codice giallo presso il pronto soccorso dell’ospedale di Legnano.

Da una prima ricostruzione dei fatti, fornita nell’immediatezza dal padre della vittima, si apprendeva che il figlio, all’interno della propria camera, tutto d’un tratto, per cause inerenti a futili motivi, aveva avuto una discussione con un suo conoscente connazionale. La lite, dopo una breve pausa, riprendeva ancor più violentemente, tanto che il padre non riuscendo a separarli, si allontanava dall’abitazione in cerca di aiuto. Al suo ritorno, trovava il personale del 118 che prestava cure mediche al figlio, il quale riportava una ferita sul costato da cui usciva sangue, dovuta all’accoltellamento. La vittima dell’aggressione è stata poi trasportata presso su-indicata struttura sanitaria per le cure del caso.

La dinamica fornita è apparsa sin da subito verosimile, come avvalorato dagli approfondimenti investigativi anche al fine di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, l’esatta dinamica e il movente. I militari hanno individuato su un muretto poco distante dal luogo del fatto il responsabile e il coltello sporco di sangue, posto in sequestro penale. La ricostruzione dei fatti basata sull’escussione di numerosi testimoni corredata da accertamenti di riscontro, ha fatto definitivamente luce sulla vicenda, consentendo di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza a carico del senegalese in ordine al reato di tentato omicidio. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Como.

(fotro archivio)

08092020

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