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LOMAZZO / MILANO – “La decisione della multinazionale tedesca di voler chiudere la sede comasca di Lomazzo dettata semplicemente da mere ragioni di marketing aziendale, per giunta in piena pandemia, è inspiegabile e inaccettabile. Soprattutto non trova giustificazione la motivazione che la Henkel ha fornito di voler proteggere la stabilità e la competitività dell’azienda per la quale non sarebbe sostenibile in una prospettiva di lungo periodo la presenza di due stabilimenti in Italia. Come Consiglio Regionale e come Regione Lombardia ci attiveremo prontamente in ogni sede e con ogni mezzo per impedire alla Henkel di lasciare a casa 160 lavoratori, sensibilizzando il Ministero e tutte le istituzioni competenti per fare fronte unico contro questa decisione”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, che, a margine dei lavori d’Aula a Milano, ha incontrato oggi una nutrita delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali dello stabilimento di Lomazzo. All’incontro erano presenti anche il Presidente della commissione Attività produttive Gianmarco Senna, i consiglieri regionali Gigliola Spelzini, Angelo Orsenigo, Raffaele Erba e Samuele Astuti e l’assessore regionale alla famiglia Alessandra Locatelli: hanno partecipato i dirigenti dell’assessorato regionale al Lavoro.

Il gruppo Henkel, che produce detergenti per bucato e stoviglie, ha annunciato la chiusura entro giugno 2021 dello stabilimento di Lomazzo (Como), con l’intenzione di trasferire tutta la produzione nel sito di Ferentino, in provincia di Frosinone.
Un’operazione che avrebbe un impatto notevole sul territorio sia per gli 81 dipendenti della multinazionale tedesca che lavorano nel sito di Lomazzo, sia per quelli (altri 80 circa) delle aziende locali che forniscono servizi allo stabilimento di Lomazzo, dalla mensa, ai trasporti, alla logistica e alle manutenzioni. Sono coinvolte circa 160 famiglie prevalentemente dei Comuni di Rovellasca, Lazzate, Turate, Rovello Porro, Cogliate e Saronno.

“La decisione – riferisce la nota diffusa dalla proprietà della Henkel – si è resa necessaria per proteggere la stabilità e la competitività dell’azienda in una prospettiva di lungo periodo. In Italia, la capacità produttiva complessiva è da tempo superiore a quella di cui l’azienda ha bisogno per servire il mercato della detergenza e, di conseguenza, Henkel deve adattare il proprio assetto per continuare a rispondere con efficacia ed efficienza all’evoluzione della domanda e dei clienti. Valutazioni oggettive su capacità e tipologie produttive, posizione e caratteristiche del sito motivano la scelta di Ferentino come unico polo produttivo in Italia. Le attività e i volumi attualmente gestiti dall’unità produttiva di Lomazzo verranno assorbiti da Ferentino e, in parte, da altri siti europei del Gruppo. Lo stabilimento di Lomazzo cesserà la sua attività entro fine giugno 2021”.

I sindacati hanno prontamente contestato l’analisi fornita dall’azienda, ricordando tra l’altro che i lavoratori dello stabilimento di Lomazzo hanno fatto straordinari fino ad ottobre con zero ore di cassa integrazione ordinaria. Nel mese di dicembre inoltre sono state “congelate” ferie e permessi dei lavoratori fino alla prima settimana di gennaio 2021 a fronte di un importante carico di lavoro.
La divisione Laundry & Home Care nel 2020 ha raggiunto un +7% rispetto all’anno 2019: si registra infatti un incremento di produzione che, per quanto riguarda il sito di Lomazzo, è quantificabile in 130.900 tonnellate con relativo conseguimento di un extra budget pari a un +8,3%.

16022021

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