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MOZZATE / TRADATE – L’assurdo verità sull’omicidio di giovedì scorso a Mozzate: l’assassino, un 49enne mozzatese fermato poco dopo i fatti, ha spiegato al magistrato che l’ha interrogato quel che è accaduto quel giorno. Era andato a casa dell’ex moglie di Lorenzo Borsani, il 36enne ucciso, per ripararle la lavatrice. All’uscita aveva trovato gli pneumatici dell’auto tagliati, e Borsani che gli intimava di non rientrare mai più nell’abitazione della sua ex. C’era stata una vivace lite, in mezzo alla strada, sino a quando il quarantanovenne si era armato di un coltello a serramanico che aveva nella borsa degli attrezzi e aveva inferto il colpo mortale a Borsani.

Insomma, tutta la vicenda è nata da un equivoco, che ha portato a queste estreme conseguenze. L’uomo arrestato è accusato di omicidio volontario ed è detenuto nel carcere dei “Bassone” a Como. Il 49enne non ha mai negato le sue responsabilità ed anzi sin dal primo momento ha collaborato con i tutori dell’ordine per ricostruire quanto successo.

(foto archivio)

12082020

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