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ROVELLO PORRO – Lutto a Rovello Porro: è scomparso don Mario Banfi, originario di Rovello Porro, salesiano.

Da Torino arriva una brutta notizia. Il salesiano e nostro concittadino don Mario Banfi è salito alla casa del Padre. Lo affidiamo alla Beata Vergine del Carmine, di cui lui era tanto devoto – si legge in una nota della parrocchia di Rovello Porro – Tanti sono i ricordi che abbiamo di lui, soprattutto durante la festa della Madonna del Carmine, che onorava ogni anno, fin quando ha potuto”. Per la comunità rovellese è dunque un giorno di grande cordoglio.

Così lo hanno ricordato invece i responsabili del “Teatro Monterosa”, sala della comunità di Torino:

Il 31 marzo è tornato alla casa del Padre don Mario Banfi. Se oggi esiste la nostra Sala della comunità lo dobbiamo interamente a lui, infaticabile ed entusiasta trascinatore in progetti che sembravano più grandi delle sue capacità!

Ma la caratteristica più bella di don Mario era la sua perenne allegria. In lui ho sempre visto incarnate le parole di don Bosco “La Santità consiste nello stare molto allegri!” Un’ allegria che capivi benissimo che arrivava dalla piena consapevolezza di non sentirsi mai solo! Papa Francesco diceva “Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo. La nostra, non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona: Gesù! Dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti”. Questo era don Mario!

Ed il suo sorriso era contagioso. Faceva dell’accoglienza a tutti, proprio come don Bosco, la sua carta d’identità. Quando entravi sotto il porticato dell’ Oratorio lo trovavi non in ufficio, ma sulla porta del suo ufficio, e per tutti quelli che passavano c’era un sorriso, un ciao, un “buongiorno”, un “come stai”! Nessuno passava davanti a lui come uno sconosciuto e tutti si sentivano da lui amati e riconosciuti.

E per questa sua positività poi si lasciavano trascinare da protagonisti nei suoi progetti. Nei 9 anni che è stato al Michele Rua, come direttore, ha costruito una palestra e ristrutturato il teatro, fermo dal 1983. Due progetti che avrebbero fatto tremare i polsi ad altri, ma non a lui fiducioso nella Provvidenza e nei tanti amici che aveva. Io stesso fui testimone di un siparietto veramente incredibile. Aveva già avviato il progetto del Teatro ed un giorno ricevette una telefonata da un fornitore di magliette di Saronno (don Mario era di quelle zone!) che lo avvisava che l’ordine, che aveva fatto, era pronto da ritirare. Don Mario gli disse che non poteva spostarsi, perché era un periodo pieno di riunioni nella scuola. A quel punto il fornitore partì da Saronno, con la sua segreteria, e venne a consegnare il materiale. Giunto in ufficio depositò il tutto e don Mario gli parlo del progetto del Teatro. Questi non gli chiese i soldi delle magliette, gli stacco anche un assegno per contribuire ai lavori e sgridò la sua segreteria che non metteva mano al portafoglio! Non potevo credere ai miei occhi. In pochi minuti di dialogo aveva trasformato quella persona in un amico e benefattore.

Oggi tutti noi che lo abbiamo conosciuto siamo si tristi per la sua scomparsa, ma felici di sapere con certezza che le porte del Paradiso si saranno spalancate davanti a lui. Grazie Padre, maestro ed amico!

(foto: una immagine di don Mario Banfi; in tanto a Rovello Porro lo ricordano con grande affetto)

01042020

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