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GERENZANO – “Come ben sapete, il primissimo decreto e quindi la prima misura significativa in merito ai divieti x il contenimento del contagio, hanno colpito i luoghi e gli ambiti inerenti la formazione e l’educazione delle persone. La chiusura della scuola e delle chiese, sono state un dato forte, importante con cui misurarsi da subito. Mentre tutto l’apparato scolastico si è, giustamente, attrezzato e inventato nuovi metodi per non arrestare il compito principale di istruire e fornare bambini/ ragazzi, anche l’oratorio ha avuto da subito la preoccupazione di far sentire la sua vicinanza a tutti i bambini e ragazzi degli oratori e alle loro famiglie. Questo periodo ha coinciso fra l’altro con l’inizio della Quaresima, periodi davvero significativo per la vita dei credenti. Il rischio che questo “cammino” quaresimale, non potendo avere i suoi momenti settimanali, trascorra e passi senza permettere una possibilità di cambiamento e di crescita di ciascuno, è ancora maggiore in queste condizioni in cui siamo costretti”.

Inizia così la nota dell’oratorio Filippo Negri di Gerenzano che affronta l’emergenza coronavirus con i propri fedeli di tutte le età.

Don Claudio ha quindi proposto dei richiami o meglio dei semplici inviti di preghiera. Semplici perché vogliono proprio essere trasversali per tutte le fasce d’età.
Li ha chiamati “Abbraccio di preghiera”. Igni sera alle 21, al suono delle campane, recitando delle brevi preghiere con un’intenzione ogni giorno diversa ci fanno sentire uniti in un unico abbraccio per chiedere a Gesù di sostenerci ed affidare a Lui la concretezza delle fatiche, paure, sacrifici, e smarrimenti di tutti.

Fino al 19 marzo le tre preghiere più semplici, Padre Nostro, Ave Maria e il Gloria sono state affiancate anche da una breve invocazione a san Giuseppe. Si è pregato per i malati, per i medici, infermieri e tutto il personale sanitario, per le persone che ci hanno lasciato, per chi vive in isolamento, specialmente gli anziani a cause del coronavirus, per l’unità delle nostre famiglie, per tutti i ragazzi e ragazze perché in questo momento possano capire il valore del tempo e della vita che ci è donata e nel giorno di S. Giuseppe per tutti i papà, per quelli che sono con noi e quelli che sono già in Cielo. E ancora, chiedendo il sostegno della Madonna, con una bellissima preghiera che inizia con le parole “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio…” abbiamo pregato perché il Signore ci dia la forza di affrontare la paura, la fatica ed il dolore di questi giorni, per i tanti sacerdoti morti e per ringraziare il Signore del dono dei preti, per chi purtroppo rischia di perdere il lavoro, per chiedere alla Madonna il dono del Coraggio a lei che ha saputo dire il suo SI. La preghiera che ci ha accompagnato è stata “Memorare”.

Il 25 marzo giorno della festa dell’Annunciazione, l’intenzione era per tutte le mamme ringraziandole per il loro Si alla vita. Poi ancora, accompagnati da una preghiera di San Giovanni Paolo II abbiamo pregato per chiedere vocazioni al sacerdozio, perché tanti giovani possano seguire Gesù dando la loro vita x questi ministero.

Questo è il modo semplice e quotidiano che continua a raggiunge, sottoforma di un messaggio di wathsapp le varie famiglie attraverso le catechiste, ma in realtà si sta diffondendo anche ai nonni, parenti e persone che non necessariamente hanno ragazzi e bambini che frequentano l’oratorio.

E non solo ogni venerdì c’è la proposta di alcune stazioni della Via Crucis, da leggere insieme in famiglia e l’invito a seguire la Messa della domenica alle 11 celebrata dall’Arcivescovo Delpini e trasmessa in televisione.

03042020

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