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SARONNO – Riportiamo qui l’intervento integrale del consigliere comunale di Saronno civica Roberta Castiglioni, relativo al piano attuativo dell’area ex-Parma.

“Il progetto per il quale dovremo esprimere un voto questa sera è stato adottato dalla precedente amministrazione il 9 luglio 2020 e in suo favore furono portate le seguenti motivazioni:
-“Questo piano è frutto di uno scambio tra un’area comunale e un’area della proprietà ex Parma, di identica estensione, esattamente uno scambio alla pari per migliorare la disposizione planivolumetrica” (L. Castelli)
-“Uno scambio di terreni affinché l’area a terziario sia meglio definita e non sia troppo a ridosso del Palaexbo e della parte residenziale tenendo i vari comparti più distanziati” (Alessandro Fagioli)
-“Una soluzione che valorizza l’interesse pubblico
questa variante è soltanto una miglioria della disposizione planivolumetrica, non aumenta nulla a favore del privato, non danneggia il Comune e non danneggia i saronnesi”. (Alessandro Fagioli)

Vorrei esprimere alcune considerazioni su queste affermazioni che mi trovano in disaccordo:
1 – La scheda di ambito allegata al Pgt prevede la naturale e logica collocazione dell’area a verde di progetto accanto a quella già esistente di proprietà comunale. Si tratta di una previsione logica perché se un’area verde è già esistente e se si ha l’obiettivo di renderla più ampia, sarebbe logico prevedere la nuova area a verde accanto a quella esistente. Il progetto proposto invece prevede la cementificazione dell’area verde esistente, per di più non di proprietà dell’attuatore, con conseguente abbattimento degli alberi esistenti ad alto fusto, e la creazione di una nuova area verde dove attualmente c’è cemento con conseguente piantumazione di nuovi alberi. Credo che questa operazione non sia affatto logica, certamente sarà dispendiosa e arrecherà un danno agli abitanti degli edifici esistenti.
2 – Il principio di distanziare l’area a terziario dalla residenza è un principio condivisibile, ma in questo progetto si riferisce solo ai nuovi edifici residenziali e non a quelli esistenti, a quali l’area a terziario viene avvicinata in modo poco rispettoso. Uso questo termine perché di fatto si propone la costruzione di nuovi edifici residenziali che affaccino su uno spazio verde e un supermercato collocato a una certa distanza da questi. Per fare questo si propone di rinunciare allo spazio verde su cui affacciano gli edifici già esistenti, sostituendolo con il supermercato.
Risulta pertanto difficile credere che questa variante non danneggi alcuna persona. Chi ha scelto di vivere negli appartamenti confinanti con la zona verde di proprietà comunale ha fatto quella scelta sapendo cosa avrebbe visto dalle finestre della propria casa, certamente non era il retro di un supermercato con relativo rumore ed esalazione proveniente dagli impianti tecnici.
3 – Per quanto riguarda la disposizione planivolumetrica non concordo sul fatto che lo scambio di superficie con il Comune permetta di ottenere una soluzione migliore: lo stesso programma funzionale potrebbe essere realizzato sulla sola superficie territoriale di proprietà dell’attuatore, non donneggiando chi già vive nei lotti confinanti. Riguardo alle funzioni proposte, rispettano certamente quelle previste dal Pgt, anche se si limitano ai soliti modelli abitativi e commerciali già proposti in tutti i piani riguardanti le ex aree industriali. Non viene proposta alcuna soluzione di particolare interesse per la collettività.
4 – La proposta viabilistica indicata nel progetto sembra essere funzionale solo al supermercato di nuova costruzione, senza alcun riferimento ai percorsi stradali di via Caprera a est e via Monte Santo a ovest.
5 – Infine vorrei fare una considerazione sul limite dell’utilizzo di criteri puramente quantitativi nella contrattazione tra Comune e attuatori. Tra gli obiettivi delle schede di ambito viene sempre indicata la tensione a una maggior qualità urbana all’interno del tessuto circostante. Si parla di connessioni e collegamenti tra le aree a verde esistenti, non di sostituzioni o ricollocazioni di aree verdi.
Il semplice baratto di mq con mq è un’operazione che non garantisce una maggior qualità urbana: un’area verde con alberi ad alto fusto sulla quale affacciano gli ambienti di una casa non ha lo stesso valore di una strada di servizio a un supermercato e parcheggi, anche se in termini dimensionali le due entità hanno lo stesso valore, anche se i parcheggi possono essere di una certa utilità.

La misura degli spazi e la loro definizione è di assoluta importanza nella costruzione della città: non possiamo riferirci solo a indici e quantità, perché da soli non sono sufficienti a rendere la nostra città migliore qualitativamente.”

(in foto: il consigliere comunale Roberta Castiglioni)

25022021

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