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ORIGGIO – “Parliamo di scempio, perché non ci sono altre parole per descrivere l’abbattimento di 33 alberi sani, di media grandezza che, nel corso dei loro 25 anni di vita, sono cresciuti in un habitat angusto, senza disturbare troppo”. Inizia così la nota di Origgio Democratica contro l’intervento realizzato dall’Amministrazione comunale in viale della Resistenza.

“A novembre – si legge nel testo che racconta con dovizia di particolari l’accaduto – l’amministrazione ha approvato all’unanimità la mozione sull’emergenza climatica. A distanza di soli tre mesi in una volta sola la Giunta e il Sindaco tradiscono tutti gli impegni presi! Investono soldi dei cittadini per tagliare 33 alberi del nostro patrimonio verde, ancora una volta di nascosto e senza cercare il confronto con nessuno. Dov’è la credibilità di questa Giunta che fa le regole e non le rispetta?”

Accuse rispedite al mittente dall’Amministrazione in carica tramite l’assessore al Verde Carlo Di Pietro che ha risposto su questo tema anche in consiglio comunale: “Nell’ambito degli interventi di mantenimento ed ammodernamento delle strade comunali e, data importanza, all’abbattimento delle barriere architettoniche abbiamo deciso di procedere con il rifacimento dei marciapiedi di viale della Resistenza. Buona parte degli alberi esistenti su viale della Resistenza versano, come rimarcato dalla relazione degli agronomi, in pessime condizioni, alcuni sono morti o fortemente sofferenti ed altri hanno le radici affioranti”.

“Obiettivi – conclude Di Pietro – sono molteplici e importanti: sistemazione ed adeguamento di marciapiede esistente; proseguimento dei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche. Miglioramento dal punto di vista della sicurezza per il transito dei pedoni e di portatori di handicap e sostituzione di essenze arboree. Come si vede un progetto di valore con lo scopo di abbellire e migliorare il paese”. Il dibattito comunque è decisamente intenso non solo in paese ma anche sui social dove gli origgesi si dividono tra favorevoli alla riqualificazione e chi preferirebbe la tutela delle 33 essenze”.

19022020

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