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SARONNO – “Quest’anno la barca di San Pietro non si è fatta. Da quando sono nata ho ricordo di questa tradizione della mia famiglia e di tante altre”

Inizio così il pensiero condiviso dal vicesindaco Pier Angela Vanzulli sulla tradizione della banca di San Pietro: “Mio nono paterno Pietro Vanzulli portò l’usanza con sé da Turate. Il Pierin, Cavaliere di Vittorio Veneto, perché uno dei tanti (troppi) giovani mandato in montagna durante il conflitto del 15/18, amava festeggiare il proprio Santo. Quindi si partiva con questo gesto per arrivare alla festa. Non importa cosa si facesse, importante era la sacralità dell evento che dava iniziavo ad una giornata fatta di Messa solenne un pranzetto e riposo. Si, perché 50/60 anni fa era già un gran lusso trascorrere la giornata così. Si dava importanza ai gesti ed alle cose.
Anche la famiglia di mia madre era legata a questa tradizione.

Un po’ come il “vestirsi bene la domenica per la Messa” o le bucce dei mandarini sulla stufa a Natale, gesti, momenti fatti con semplicità e naturalezza, ma che in se contenevano rispetto, Fede e la memoria di generazioni.
Anch’io predispongo la barca, non importa l’esito finale, importante è il rinnovare con un gesto la tradizione di una intera famiglia.

Il quel gesto c’è la storia della mia gente, io sono l’ultima e chiudo una generazione intera, quindi sento molto la storia di chi mi ha preceduto, donne e uomini che sono sangue del mio cuore. Io sono arrivata dopo ed ho conosciuto ben poche delle persone che racconto, ma sento le loro vite, sento il loro sacrifici, le oro piccole gioie e li onoro come posso, anche facendo la Banca di San Pietro!
È semplicemente famiglia!

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