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SARONNO/CARONNO PERTUSELLA – Sul cardinal Renato Corti “pensando con affetto e ammirazione a questo fratello che ha servito il Signore Gesù e la Chiesa con dedizione esemplare e delicatezza d’animo. Penso con gratitudine all’intenso ministero spirituale e pastorale da lui profuso senza risparmiarsi, anzi consumandosi per il Vangelo” così scrive papa Francesco in un telegramma all’attuale vescovo di Novara.

La morte del cardinal Renato Corti, già vicario pastorale di Caronno Pertusella, rettore del biennio teologico del seminario di Saronno, vescovo emerito di Novara, ha fatto emergere in tutta la Chiesa molto affetto e stima. Tra le manifestazione di cordoglio anche quella del Santo Padre, il papa Francesco.

Papa Francesco aveva infatti sicura stima per monsignor Renato Corti: nel 2015 aveva infatti affidato a lui la composizione delle meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo e lo aveva successivamente creato cardinale nel 2016.
Il successore di san Pietro, appresa la scomparsa del cardinale, ha inviato un telegramma all’attuale vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla:

Nell’apprendere la notizia del decesso del caro cardinale Renato Corti, desidero esprimere a lei e all’intera comunità diocesana, come pure ai familiari del compianto porporato e a quanti lo hanno conosciuto e stimato, la mia vicinanza, pensando con affetto e ammirazione a questo fratello che ha servito il Signore Gesù e la Chiesa con dedizione esemplare e delicatezza d’animo.

Penso con gratitudine all’intenso ministero spirituale e pastorale da lui profuso senza risparmiarsi, anzi consumandosi per il Vangelo, dapprima nella nativa Arcidiocesi di Milano, in particolare nella formazione dei seminaristi e dei sacerdoti e come vicario generale, e poi per lunghi anni come mite e saggio pastore di codesta Chiesa novarese.

Penso altresì al suo genuino amore per la missione e al ministero della predicazione che ha esercitato con grande generosità, in tutto animato dal desiderio appassionato di comunicare il Vangelo di Gesù Cristo.

Elevo la mia preghiera al Signore affinchè, per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo fedele servitore e insigne pastore nella celeste Gerusalemme, e di cuore imparto a quanti ne piangono il distacco terreno la benedizione apostolica, con un pensiero speciale per chi lo ha amorevolmente assistito e accompagnato negli ultimi tempi.

Dal Vaticano, 12 maggio 2020

Franciscus PP.

13052020

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