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SARONNO – VARESE – Continua e si rafforza il servizio di assistenza domiciliare con particolare attenzione ai pazienti Covid, noti o sospetti, fornito dalle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca), in tutto il bacino territoriale afferente all’Ats Insubria.

Le Unità Speciali di Ats Insubria hanno sede presso alcune delle postazioni di Continuità Assistenziale e sono state istituite tenendo conto, in primo luogo, dell’organizzazione territoriale e dei carichi assistenziali, definiti in base alla prevalenza di casi Covid-positivi nelle varie aree di Ats Insubria, prevalenza che è tra le più basse in Regione Lombardia. Un altro criterio determinante è stato dettato dall’incidenza dei contagi tra medici con conseguente necessità di quarantena e astensione dall’attività professionale di cura.

Nelle Unità Speciali sono attualmente operanti Medici di Continuità Assistenziale e Medici frequentanti il corso di formazione in Medicina Generale di ATS Insubria, che intervengono su precisa segnalazione del Medico di Medicina Generale.

Le Usca sono attive a Busto Arsizio, Saronno, Varese, Gallarate, Como, Erba, mentre per il territorio di Cantù con sede a Fino Mornasco sarà attiva dai primi di maggio. Con quest’ultima sede tutto il territorio dell’Ats Insubria sarà presidiato per quanto riguarda tale attività, che va ad integrarsi con quella della Assistenza Domiciliare per pazienti Covid. Sono impegnati nelle diverse sedi in totale 50 medici.

I medici delle Unità Speciali intervengono al domicilio dei pazienti Ccovid-19 positivi anziani, con sintomi respiratori e presenza di comorbilità, e al domicilio di pazienti con sintomi respiratori, anche modesti, e febbre persistente o presenza di dispnea anche senza una positività al Covid-19, per un monitoraggio continuo dei parametri cardiocircolatori e respiratori, che vengono regolarmente condivisi con il Medico di famiglia. La valutazione ha l’obiettivo di scongiurare complicanze gravi nel paziente con contagio confermato o sospetto di SARS-CoV-2.

Le Unità speciali, infatti, rispondono anche alla finalità di mantenere il paziente a domicilio quando siano verificate le condizioni che lo rendono possibile. È fondamentale, infatti, la presenza di familiari in grado di gestire l’assistenza secondo le regole della prevenzione efficace, oltre alla disponibilità di spazi riservati e assenza di conviventi, che possano essere soggetti a rischio di complicanze da infezione SARS-CoV-2 (ultra-70enni, bambini piccoli, donne in gravidanza, immunodepressi, portatori di patologie croniche importanti). I medici garantiscono la possibilità di contatti telefonici regolari, oltre alle visite domiciliari ritenute opportune.

Ats Insubria ha provveduto per le Unità Speciali istituite sul proprio territorio a fornire i dispositivi di protezione individuale e un’adeguata formazione mirata, relativamente ai protocolli di contenimento della diffusione del contagio.
Le Usca sono operative 7 giorni su 7. Ad oggi si registrano 282 visite domiciliari e 379 contatti telefonici.

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