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MILANO – “Impegnare il Presidente della Repubblica, in virtù del grande interesse e della profonda sensibilità più volte dimostrata, in primis nei confronti delle popolazioni più colpite, ma in generale di tutta la Lombardia, a prendere in considerazione ogni iniziativa finalizzata a valutare le responsabilità politiche dell’attuale Governo nazionale e le gravi mancanze ad esso imputabili in relazione all’emergenza sanitaria ed economica da Coronavirus”. Lo prevede una mozione presentata dai gruppi di maggioranza, approvata oggi in Consiglio regionale. L’articolato testo licenziato dall’Aula, ripercorre molti aspetti controversi dell’emergenza sanitaria nel periodo che va da febbraio a questi giorni, dalla mancata istituzione della zona rossa nei Comuni di Nembro e Alzano Lombardo, fino alle criticità che ancora sussistono sull’avvio, ormai imminente, del nuovo anno scolastico. Nel documento, che ha visto come primi firmatari tutti i capigruppo del Centrodestra, si sottolineano anche diversi altri aspetti sui quali, secondo gli estensori, si deve fare ancora chiarezza, come, ad esempio, l’esistenza “di un piano nazionale per un’ipotetica emergenza Coronavirus, tenuto segreto e risalente ai primi di febbraio, che ipotizzava scenari con la possibilità di un numero di morti stimati fra le 35 mila e i 60 mila persone”. Per i Consiglieri che sostengono la Giunta di Palazzo Lombardia, la “lacunosa gestione degli aiuti, il caos generato nei comparti Istruzione, Formazione, Giustizia (in particolare la scarcerazione di boss mafiosi), Immigrazione e delle gravissime omissioni nel fornire informazioni puntuali circa l’emergenza Covid-19”, merita un intervento da parte del Capo dello Stato. Pollice verso da parte delle opposizioni, che prima del dibattito hanno anche rilevato “l’irritualità” rappresentata da una mozione che non impegna il Presidente della Regione, ma quello del Consiglio regionale, che rappresenta l’intera Assemblea.

Toni dure da parte del Pd che ha chiesto di “non strumentalizzare” il Quirinale e ha più volte ribadito che la maggioranza “chiede più autonomia, ma poi non la esercita nei settori, come la Sanità, dove già ce l’ha”. Parole simili dagli scranni pentastellati: “Questa mozione – hanno sottolineato gli esponenti Cinque Stelle – non porta nulla di buono. E’ mera propaganda, una sorta di ‘tesina’ per dimostrare che si è imparato bene il marketing politico insegnato nelle scuole di formazione della Lega”. Tesi ovviamente rispedita al mittente dai Consiglieri del Carroccio, che hanno parlato di “documento verità” ed hanno evidenziato quanto “non sia mai venuto meno il costante lavoro e l’impegno a favore dei cittadini”, ribadendo che “le lacune del Governo sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare a quanto sta avvenendo nel mondo della scuola”. Anche da Forza Italia, un appello forte al Presidente della Repubblica a “farsi carico della situazione”, unito alla rinnovata proposta di un patto fra istituzioni, statali e regionali “per collaborare insieme alla realizzazione di un patto nazionale per la salute di prevenzione e controllo epidemiologico”. La mozione è quindi stata votata con 43 voti a favore e 23 contrari. Cinque consiglieri (due M5S, 1 Misto-Italia Viva, 1 Misto-Azione, 1 Lombardi Civici Europeisti), hanno scelto di non partecipare al voto.

10092020

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