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MILANO – Si chiude con la proposta di compensazione delle spese legali e la rinuncia a procedere a giudizio da parte di alcuni centri massaggi cinesi a Milano, la vicenda che ha visto Regione Lombardia citata in causa per il regolamento dei centri per il benessere, definito dai ricorrenti discriminatorio. Lo comunica Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale. Il Tar, Tribunale amministrativo regionale, con sentenza depositata lo scorso 11 marzo, aveva già
respinto il ricorso avverso il regolamento regionale 1/2018, stabilendo che non esiste alcuna discriminazione.

“Il fatto risale allo scorso anno – ricorda l’assessore – quando
quattro titolari di centri massaggi cinesi hanno fatto ricorso per una multa di 5.000 mila euro. Nel ricorso, oltre ad
evidenziare dubbi sulla liceita’ del regolamento, le titolari
avevano riportato anche delle mie dichiarazioni con le quali
asserivo che dietro alcune di queste attivita’ si celava il
racket della prostituzione. Il ‘fumus persecutionis’, secondo
loro, presente nel regolamento, e’ stato corroborato da una
lettera che ho voluto recapitare ai comandi delle polizie locali
lombarde con la quale invitavo, in seguito all’approvazione del
regolamento regionale, ad incrementare i controlli nei centri
massaggi”. “Regione Lombardia e’ sempre stata convinta del proprio operato – conclude De Corato – con quella legge, quanto mai attuale oggi che prevedeva una serie di norme volte anche alla sanificazione dei locali ha, infatti, semplicemente voluto tutelare la categoria dei centri per il benessere, discriminati, invece, da chi dietro quelle attivita’ cela ben altro”.

(foto archivio)

16052020

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