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COMASCO / VENEGONO SUPERIORE – C‘è anche un giovane del vicino comasco ed uno di Venegono Superiore fra i 17 ragazzi (dei quali 15 minorenni e 4 sotto i 14 anni; questi ultimi non sono punibili per legge) oggi sottoposti – a vario titolo – ad una serie di misure cautelari dalla polizia di Stato per la maxi rissa avvenuta l’8 gennaio a Gallarate. Per tutti è scattato anche il “daspo”, non potranno tornare nei bar di Gallarate.

Complessivamente i tutori dell’ordine hanno identificato 30 persone coinvolge in quel episodio, avvenuto nel centro gallaratese e stamane sono stati mobilitati 70 agenti per eseguire le misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio e da quello dei minorenni di Milano. Al termine degli accertamenti, per sette dei fermati è stato disposta la permanenza a casa con divieto di comunicare con telefonino o internet; 8 sono stati sottoposti a misure varie per due mesi (compreso il rientro a casa entro le 19, l’obbligo di frequenza ad attività scolastiche ed educative, uso di internet e telefono solo a fini scolastici).

A 26 delle 30 persone identificare è stato inoltre notificato il daspo da tutti i locali di Gallarate; se non lo rispettano rischiano dai 6 mesi ai 2 anni di reclusione ed una multa da 8.000 a 20.000 euro. A confrontarsi erano stati due “gruppi”, uno composto da giovani soprattutto di Varese e Malnate e l’altro di Cassano Magnago e Gallarate, un “regolamento di conti” dopo un precedente episodio avvenuto il 4 gennaio a Cassano Magnago.

(foto archivio)

31032021

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