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TRADATE / VARESE – Cento posti letto in più attivati all’ospedale di Circolo di Varese, che raggiunge così quota 705. Di questi, 351 sono dedicati ai pazienti positivi al Sars-Covid 2: 68 sono di Terapia intensiva, gli altri distribuiti tra Malattie infettive, Pneumologia, Medicina ad alta intensità e altre degenze internistiche. Se l’ospedale di Circolo è la struttura in cui concentrare tutti i pazienti colpiti dall’infezione da nuovo Coronavirus, gli altri ospedali dell’Azienda ospedaliera rimangono invece Covid-free. All’ospedale di Tradate, di Cittiglio e di Luino la riduzione dei posti letto dell’area chirurgica, ha permesso di liberare personale, soprattutto infermieristico, ma non solo, per supportare l’ospedale di Circolo, con uno sforzo davvero molto importante. A Tradate, inoltre, è stata potenziata la Terapia intensiva.

E’ questa la sintesi più efficace per esprimere il risultato del poderoso intervento di riorganizzazione in atto in tutta la Asst dei Sette Laghi per far fronte all’emergenza in corso: tutte le strutture aziendali sono state coinvolte in uno sforzo corale che ha permesso questo assetto, comunque aperto a nuove evoluzioni e modifiche. Di seguito si indicano, almeno per sommi capi, i principali interventi realizzati. Innanzitutto, in tutti i pronto soccorso della Asst sono stati predisposti dei punti di pre-triage e dei percorsi separati per i pazienti con sospetta infezione da Coronavirus. In particolare, all’ospedale di Circolo, sono state istituite anche due nuove aree di degenza destinate all’osservazione per i casi sospetti di Covid-19: una adiacente al pronto soccorso e una al terzo piano del Monoblocco.

E’ stato istituito un nucleo di infermieri per l’esecuzione dei tamponi per la ricerca del nuovo Coronavirus. A questo proposito, da martedì 17 marzo, il laboratorio di Microbiologia è stato autorizzato ad analizzare i tamponi. Per quanto riguarda l’ospedale di Circolo, sono stati ridotti i posti letto dell’area chirurgica, destinata alle sole urgenze, sia al secondo che al quarto piano del Monoblocco, ed è stato liberato il quinto piano: l’Oncologia è scesa al terzo, in prossimità dell’Ematologia per creare un’area Covid-free ben delimitata e proteggere così i pazienti potenzialmente immunocompromessi e pertanto più esposti al rischio di infezioni. Per ragioni analoghe, la Geriatria, dal quinto piano è stata trasferita all’ospedale di Angera, a massima tutela della popolazione più anziana.

Si è così potuto istituire la Medicina ad Alta intensità con 55 posti letto al quinto piano e altri in fase di attivazione al quarto piano, liberato dall’accorpamento delle chirurgie. Nei prossimi giorni, grazie ad altri trasferimenti interni al Monoblocco, il sesto piano accoglierà un’altra cinquantina di posti letto di Medicina ad Alta intensità.

La degenza di Malattie infettive, totalmente destinata a pazienti Covid-19, è passata da 17 a 30 posti letto, la Pneumologia è stata ampliata a 53 posti letto: 24 letto per pazienti Covid-19 e 29 per pazienti No-Covid. Completamente modificata è stata tutta l’area delle Terapie Intensive: la Terapia intensiva generale, la Terapia intensiva Trapianti, la Terapia intensiva cardiochirurgica e la Terapia intensiva Neurochirurgica sono destinati alla rianimazione per pazienti Covid-19.

La Terapia subintensiva e parte dell’Ucic sono destinate invece alla rianimazione dei pazienti No-Covid. Altri posti letto di terapia intensiva sono in fase di attivazione nelle sale operatorie: a regime saranno 27.

All’ospedale di Cuasso non sono più attivi i posti letto di riabilitazione e sono stati attivati una parte dei 140 posti letto dedicati a pazienti clinicamente guariti ma non ancora negativi e che non possono usufruire di quarantena domiciliare o comunque pazienti in condizioni stabili, assenza di febbre da almeno tre giorni e con limitata necessità di ossigenoterapia.

29032020

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