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Vigili del fuoco, da Tradate lettera aperta di Candiani al Governo

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TRADATE – Lettera aperta del senatore ed ex sindaco di Tradate, il leghista Stefano Candiani, al Governo, perchè ci sia una maggiore attenzione alle esigenze del Corpo dei vigili del fuoco.

A distanza di qualche giorno dall’approvazione del decreto legge “Rilancio”, e dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale (finalmente!) del decreto legge “Semplificazione” è ora possibile fare delle considerazioni oggettive e avanzare delle chiare proposte in merito alla ripartizione delle risorse per la valorizzazione-equiparazione salariale dei vigili del Fuoco. Per rendere più facile la comprensione del contesto, cominciamo col porre qualche domanda e cercare qualche risposta.

Innanzitutto, che cosa è accaduto con il decreto “Rilancio”?
Perché il governo non ha inserito nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri la norma relativa alla ripartizione delle risorse destinate ai Vigili del fuoco? Perché il governo decise di inserire la norma sui vigili del fuoco solo successivamente tramite un emendamento ma privo delle tabelle di ripartizione, apparse invece solo all’ultimo istante in commissione bilancio? Andiamo quindi con ordine: è evidente che la scelta da parte del governo di non inserire la norma sui vigili del fuoco direttamente nel decreto legge “Rilancio” approvato dal Consiglio dei Ministri, ma di procedere successivamente presentando un emendamento parlametare che avrebbero voluto approvare all’ultimo istante, non è stata scelta casuale.

Infatti questa scelta avrebbe prodotto due effetti precisi: l’approvazione della norma di valorizzazione da tanto tempo attesa, ma con una ripartizione delle risorse, secondo le tabelle preparate dal ministero e apparse all’ultimo istante allegate all’emendamento, che oggi sappiamo contengono modalità di equiparazione e di valorizzazione del personale operativo/non operativo e dirigente/non dirigente, non condivise nè contrattate con le rappresentanze sindacali dei vigili del fuoco. Quindi, se il “noto” emendamento al decreto “Rilancio” (per intenderci, quello presentato in commissione bilancio alla Camera, prima dichiarato inammissibile, poi sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari – tutti i gruppi!-, poi ricomparso in ultimo con trenta pagine di tabelle di ripartizione fondi di cui nemmeno i relatori di maggioranza conoscevano il contenuto e infine abbandonato) fosse stato approvato, essendo stata posta dal Governo la “questione di fiducia” sul decreto legge sia alla Camera che al Senato, la norma di valorizzazione sarebbe diventata legge nella forma di ripartizione delle risorse partorita dal ministero dell’Interno, senza alcuna possibilità di modifica. Un po’ come guardare il treno che passa in stazione senza nemmeno poterci salire. E nessuno, nemmeno le rappresentanze sindacali avrebbero potuto entrare nel merito di come è raggiunta o non è raggiunta l’equiparazione o la valorizzazione dei vigili del fuoco.

È sbagliato portare avanti la valorizzazione-equiparazione dei vigili del fuoco, disgiuntamente da altri correttivi necessari al Corpo, dal dlgs 127, fino all’annosa questione previdenziale. Non affrontare questi argomenti o affrontarli mescolati a leggi che nulla c’entrano coi Vigili del Fuoco, significa perdere un’occasione. Se il governo non vuole utilizzare il decreto 1477, l’unico disegno di Legge interamente dedicato ai vigili del fuoco e depositato in Senato fin dal 30 agosto 2019, ce ne facciamo una ragione. Purché almeno si affronti seriamente la questione valorizzazione e equiparazione, senza marginalizzare il confronto con i sindacati e senza imporre una ripartizione delle risorse malfatta. Ad ora il ministro dell’Interno e il governo hanno sostanzialmente escluso il confronto sindacale nella definizione della ripartizione dei 165 milioni di euro. Non continui il governo su una strada sbagliata!

Prenda in considerazione queste richieste:
rivedere le proprie intenzioni considerando il confronto con i vigili del fuoco un passaggio fondamentale per la valorizzazione del personale del Corpo, rimodulando il rapporto tra le risorse destinate al personale operativo e non operativo, dirigente e non dirigente, evitando quindi imposizioni che porterebbero a ingiuste frustrazioni per i Vigili del fuoco impegnati sul campo nel soccorso tecnico urgente; aprire alla contrattazione sindacale la totalità delle risorse destinate o almeno i due terzi della cifra stanziata (110 su 165 milioni di euro), affrontando la questione previdenziale e ricordando che il livello di equiparazione reale dei vigili del fuoco si raggiunge a non meno di 220 milioni di euro.

Queste sono richieste di buon senso per evitare che questo risultato, da tanti anni atteso, venga guastato e frustrato da interessi di parte, e finisca per non riconoscere appieno il grande impegno quotidianamente profuso dai nostri vigili del Fuoco.

Stefano Candiani

24072020

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