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LOMAZZO – Il Comune di Lomazzo ha deciso di aderire formalmente all’Associazione italiana Comuni di frontiera, che riunisce i comuni posti entro i 20 chilometri dal confine svizzero, che in base agli accordi internazionali del 1974 sono qualificati come comuni di frontiera. Lo scopo dell’adesione a questa associazione, fondata dal comune di Lavena Ponte Tresa, è quello di rappresentare in modo collettivo le istanze dei comuni posti nell’area di confine. Il nostro intento specifico è quello di chiedere, insieme agli altri comuni che si trovano nella nostra medesima condizione, che venga tutelato il diritto dei comuni ove risiedono frontalieri di ricevere una quota delle compensazioni finanziarie previste dagli accordi italo-svizzeri. Infatti, gli accordi internazionali prevedono espressamente che tra i beneficiari delle compensazioni economiche versate dalla Confederazione Svizzera allo Stato Italiano debbano essere ricompresi anche i comuni di residenza dei frontalieri.

Finora, ricordano dal Comune di Lomazzo, “lo Stato ha imposto una soglia di sbarramento ai comuni che pur rientrando nella lista dei comuni italiani di frontiera (20 chilometri dal confine) non raggiungono la soglia di almeno il 4% di frontalieri sul totale dei lavoratori del comune, incamerando le quote che spetterebbero a tali comuni. Molti comuni comaschi e varesini intendono richiedere che questo sbarramento venga eliminato e che ogni comune possa accedere proporzionalmente alla sua quota in base all’effettivo numero di frontalieri, indipendentemente che tale quota si attesti al 2 o al 3%, eliminando così le distinzioni che penalizzano chi è di poco al di sotto di quella che è una percentuale stabilita in modo arbitrario. Ad esempio, per l’anno 2020, ammonta complessivamente a circa 90 milioni di franchi la quota di ristorni versata dalla Confederazione Svizzera allo Stato Italiano e a favore dei comuni italiani di confine a titolo di compensazione finanziaria; ad oggi solo i comuni più prossimi alla frontiera riescono ad attingere a questa disponibilità, mentre il restante viene incamerato dallo stato e dalle province, pur essendo negli accordi internazionali destinato come compensazione ai comuni ove risiedono i frontalieri”.

Collettivamente, attraverso l’Associazione italiana Comuni di frontiera si intende promuovere una richiesta sottoscritta da parte di tutti i comuni lombardi esclusi dall’attuale sbarramento, al fine di poter giungere ad una rimozione di questo vincolo iniquo e poco sensato. “Riteniamo corretto che le ritenute dei frontalieri non finiscano in un calderone indistinto, ma possano ritornare utili in primis agli stessi frontalieri, attraverso il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture nei loro comuni di residenza, così come del resto fu previsto nella logica degli accordi internazionali che istituirono queste compensazioni. Siamo inoltre convinti che questa azione possa essere utile a tutta la comunità, riportando risorse dovute, che a livello locale potrebbero essere una significativa boccata d’ossigeno per tutto il nostro territorio” rimarcano dalla municipalità lomazzese.

27042022

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