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SARONNO – CARONNO PERTUSELLA – CISLAGO – ORIGGIO – UBOLDO – GERENZANO – ROVELLASCA – ROVELLO PORRO – TURATE E’ stata inviata ieri, ma resa nota solo nelle ultime ore, la lettera inviata dai sindaci dei comuni più colpiti dai danni del maltempo al presidente della Regione Attilio Fontana.

La missiva chiede “un intervento che sappia leggere realmente i bisogni, senza che la stessa si nasconda dietro cavilli normativi“.

La missiva non usa mezze parole: “Non potete permetterVi, scusate il tono, di non riconoscere un ristoro a chi, avendone diritto, si è dato da fare; non siamo stati immobili e seduti in attesa di un possibile intervento dello Stato“.

A preoccupare non solo le famiglie con danni ai tetti ma anche la situazione delle scuole: “Non è pensabile dover ricorrere a debiti fuori bilancio o al ritorno dell’insegnamento mediante Dad, che allontanerebbe ancora una volta la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni“.

I sindaci si dicono pronti a gesti eclatanti: “siamo pronti a consegnare le chiavi dei nostri paesi all’illustrissimo Sig. Prefetto, a cui ciascuno di noi si riferisce territorialmente“.

Ecco il testo integrale della missiva

Noi Sindaci dei Comuni colpiti dalle eccezionali grandinate dei giorni 21 e 24 luglio 2023 e dai successivi eventi metereologici del 29 e 30 luglio 2023, intendiamo chiedere con forza a Regione Lombardia un intervento che sappia leggere realmente i bisogni, senza che la stessa si nasconda dietro cavilli normativi.

Il fatto che non ci siano state vittime e che poche siano le famiglie attualmente alloggiate nei campi che abbiamo prontamente allestito, non può essere l’unico parametro di giudizio per valutare la gravità del dramma che stiamo vivendo.

Siamo vivi, ma distrutti dal punto di vista morale e finanziario. Le spese sostenute da ogni cittadino non sono nell’ordine di qualche centinaia di euro, ma sono di parecchie migliaia di euro. Questo sconvolge il programma di vita, anche futura, di molte famiglie.

Con questo facciamo presente che anche in assenza di ordinanze di inagibilità gli edifici, anche dei privati cittadini, inabitabili lo erano di fatto: potete vivere in una casa senza il tetto? O in una casa dove l’acqua filtri ai piani sottostanti dal solaio o dalle canalizzazioni elettriche?

Non fate diventare “soluzione” il fatto che siamo in una terra in cui ci si aiuta e ci si rimbocca le maniche per ovviare anche alle più gravi situazioni; si attiva la rete di amici e parenti e ci si sistema in casa di chi è stato meno colpito oppure abita ai piani più bassi dell’edificio.

Non potete permetterVi, scusate il tono, di non riconoscere un ristoro a chi, avendone diritto, si è dato da fare; non siamo stati immobili e seduti in attesa di un possibile intervento dello Stato.

Trovate per cortesia il modo di venire incontro ai cittadini che hanno avuto danni alle loro abitazioni, date pure dei criteri oggettivi, ma che il criterio iniziale NON sia il fatto di avere avuto l’ordinanza di inagibilità, o che il comune nel quale risiede non superi un certo numero di abitanti sarebbe una vera presa in giro istituzionale.

Chiediamo per gli Enti Locali sensibilità e sostegno e per coloro che non hanno risorse disponibili una anticipazione di cassa che possa consentire l’appalto delle opere più urgenti, per garantire i servizi ma soprattutto la ripresa della regolare attività scolastica.

Non è pensabile dover ricorrere a debiti fuori bilancio o al ritorno dell’insegnamento mediante Dad, che allontanerebbe ancora una volta la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. In caso contrario, siamo pronti a consegnare le chiavi dei nostri paesi all’illustrissimo Sig. Prefetto, a cui ciascuno di noi si riferisce territorialmente.

Restiamo in attesa di un positivo riscontro alla presente.

(foto i sindaci del saronnese all’incontro con Regione Lombardia a Saronno)


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