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CARONNO PERTUSELLA “Come ci si vuole muovere per tutelare la torre dell’acqua cittadina?”. E’ la domanda che arriva da Amici della Terra/Varese-Onlus, associazione ambientalista da anni impegnata sul territorio. Il sodalizio guidato da Arturo Bortoluzzi ha scritto al sindaco e all’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Caronno Pertusella e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese in merito alla torre dell’acqua caronnese salvata dall’abbattimento.

Nella missiva gli attivisti spiegano di essere “perfettamente d’accordo con quanto deciso dalla competente Soprintendenza: la torre in oggetto non va abbattuta, ma pienamente valorizzata. Deve, insomma, rimanere lì dov’è perché esempio di architettura storica industriale”

“Abbiamo però dei se e dei ma – spiegano – che il Comune abbia l’obbligo di far conoscere ai più giovani il valore dell’acqua, delle modalità in cui viene trasmessa alle abitazioni private nonché bonificata, è questione da noi assolutamente supportata. Allo stesso modo avremmo desiderio che gli immobili quando questi abbiano valore storico vengano il più possibile conservati”.

Da qui la richiesta di capire “quale differenza ci sia tra questa torre dell’acqua e quella di Vedano Olona che dalle fotografie appaiono assolutamente identiche. Perché è stato deciso di non abbattere la prima e, invece, si è consentito di smantellare completamente la seconda?”

E tirano le somme: “Se è giusto mantenere delle presenze storiche perché ci sia sempre un’informazione corretta e completa da parte del Comune nei confronti soprattutto delle nuove generazioni, questo dovrebbe essere un principio da utilizzarsi sempre. Il mantenimento di un edificio d’archeologia industriale deve essere correlato con l’obbligo di stampare e distribuire alle scuole un messaggio sul valore del patrimonio ambientale e della necessità che ciascuno possa addivenire il tutore dell’integrità di questo. Allo stesso modo deve essere diffusa la storia delle città e quella dell’evoluzione tecnica delle sue imprese pubbliche e private”

E in chiusura le richieste: “Siamo dell’idea poi che la Soprintendenza dia delle indicazioni precise perché il Comune sappia cosa fare per valorizzare gli edifici e per la trasmissione, dei messaggi comunali sia ai docenti che agli studenti.Auspichiamo che quando la soprintendenza intervenga per la salvaguardia di un immobile di archeologia industriale chieda all’ente pubblico competente di far conoscere sempre al pubblico i motivi della propria azione”.

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