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GERENZANO – Porta ora il nome di Ezio Bearzot, coordinatore tecnico che ha accompagnato la nazionale italiana alla vittoria del mondiale in Spagna nel 1982, il centro sportivo di Gerenzano. Combattendo contro il maltempo, il sindaco Ivano Campi ha preso parte alla cerimonia in compagnia di Cinzia Bearzot, figlia dell’idolo sportivo.

“Oggi è una giornata importante per Gerenzano – ha detto il sindaco, prendendo la parola – La nostra comunità ha visto tanti ragazzi crescere proprio qui nel centro sportivo. Ringrazio i dirigenti e gli allenatori.”

“Ritengo – continua – un gesto significativo titolare questo luogo Bearzot: il “Vecio” fa parte della generazione del calcio fondato sui valori umani. Una persona leale, capace e una figura di riferimento anche oggi, entrata nel mito nazionale. La figura di Enzo Bearzot ha incarnato valori positivi dello sport, che vanno trasmessi, oggi più che mai, alle nuove generazioni. È un onore per Gerenzano titolare il centro sportivo a Enzo Bearzot.”

Commossa, Cinzia Bearzot ha preso la parola: “Ringrazio Gerenzano e i suoi amministratori che hanno onorato la nostra famiglia. Mio padre credeva molto nel valore formativo ed educativo dello sport, soprattutto per i giovani. Qui vedo tanto ragazzini: lo sport ha tanti valori, il sacrificio, la solidarietà, la collaborazione e il superamento dell’individualismo. Questa titolazione è un’iniziativa ben trovata che lui avrebbe sicuramente gradito.”

Nella stessa occasione è stato inaugurato il nuovo campo sintetico, che porta il nome di Mario Pagani, che ha portato un importante contributo al centro sportivo e alla Gerenzanese. A tagliare il nastro e inaugurare il nuovo campo, la figlia Simona Pagani.

“Ho vissuto anni con Mario – ha raccontato Flavio Leardini, presidente della Gerenzanese – Nel 1953 era capitano nella Gerenzanese. Un grande uomo che manca tanto. Quando lo scorso anno ci ha lasciato, è stata per noi una grossa perdita.”

A ricordarlo anche il sindaco Campi: “Personalmente ho avuto modo di conoscerlo nel mio passato da giocatore. Per me, come tanti giocatori di altre generazioni è colui che ci ha sempre trasmesso il calcio come metafora di vita, in onore dei valori umani. Vecio e Mario, grazie.”

L’inaugurazione si è conclusa con la benedizione del parroco e un rinfresco offerto dalla società.

19092021






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