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UBOLDO – “E’ di Jusepe De Ribera il Cristo deriso nella chiesa uboldese?”. E’ la domanda che si sono sposti esperti e appassionati di storia locale che negli ultimi giorni hanno fatto una scoperta inattesa.

Cristo_Deriso_Pinacoteca_di_Brera

A raccontarlo a ilSaronno Anna Maria Zaffaroni esperta di storia locale: “Nell’imminenza della pubblicazione del testo “Fede, arte e storia, I tesori della chiesa uboldese”, mi trovavo con un gruppo di amiche un lunedì mattina ad osservare i dipinti, quando una di loro, Gabriella Biffi, ha suscitato il nostro interesse di fronte al dipinto di Cristo deriso. Il figlio Enzo le ha fatto notare, mentre visitavano la pinacoteca di Brera, la somiglianza del dipinto “Cristo deriso e coronato di spine” di Jusepe de Ribera con il nostro, appeso alla parete del transetto che conduce alla sagrestia della chiesa uboldese”

Cristo_Deriso_chiesa_parrocchiale_di_Uboldo

Stimolata dalla curiosità, la storica ha iniziato la ricerca e il confronto: “L’opera presso la Pinacoteca di Brera è datata 1637 e firmata dall’autore, sopra citato. Sono note le dimensione della tela e la sua collocazione. Nell’elenco delle opere dello stesso pittore, però, si trova al 42° posto, senza indicazione e senza immagini, con data 1615 – 16, un altro Cristo deriso. Che sia questo custodito da tempo nella chiesa di Uboldo?”.

Una domanda più che lecita viste le pratiche dell’epoca e soprattutto le grandi similitudine tra le due opere come spiega Zaffaroni: “Stessa composizione, stessi personaggi. Unica differenza: l’opera di Brera è più leggibile. In quella uboldese non si nota la croce che viene posta sulle spalle di Gesù in quanto completamente scurita la parte alta. Occorrerebbe un buon intervento di restauro per poterlo ripulire, in quanto la tela secentesca fu ritrovata casualmente in un deposito, dimenticato e coperto da strati di sedimenti”.

Zaffaroni ha ricostruito anche la storia dell’opera ad Uboldo: “Siro Birattoni, depositario di tanta memoria e conoscenza dei fatti che si succedevano in parrocchia, in quanto sagrestano ininterrottamente dal 1959 al 2000 e che tuttora presta ancora volontariamente la sua opera. Solo grazie all’intervento del pittore milanese Boracco che ne ha saggiato un angolo, strofinandolo – ricorda Siro – è stata riconosciuta la validità del dipinto ed esposto all’ammirazione dei fedeli”.

Un intervento lungimirante quanto preciso: “Lo stesso pittore Boracco, attivo in Uboldo negli anni ’50, era impegnato nello strappo degli affreschi della vecchia chiesa parrocchiale che di lì a poco sarebbe stata abbattuta. Gli strappi furono commissionati dall’allora parroco don Livio Tamborini, che non solo si assunse la grande responsabilità dell’abbattimento della chiesa, perché non più in grado di subire ulteriori trasformazioni, ma ebbe pure il merito di conservare le opere di notevole valore, testimonianze concrete della creatività artigianale ed artistica, espresse dai diversi autori nel tempo, riportando gli affreschi staccati dai muri su supporti appositi”.

 

L’articolo Dipinto della chiesa di Uboldo somigliante ad uno della pinacoteca di Brera: è un Jusepe De Ribera? proviene da Il Saronno.

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