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ORIGGIO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco Evasio Regnicoli durante il consiglio comunale aperto di lunedì 27 febbraio, in cui ripercorre quanto fatto dall’Amministrazione nella vicenda dell’ex Novartis.

QUI LA DIRETTA DE ILSARONNOQUI IL RIASSUNTO DELLA SERATA

Credo sia necessario da parte mia una introduzione al fine di individuare con precisione l’oggetto della serata. Ho accettato di buon grado, dietro richiesta del Comitato Prospettive ex Novartis, di convocare un Consiglio Comunale aperto straordinario allo scopo di informare, ma soprattutto per ascoltare comunicazioni ed interventi dei cittadini.

L’area di cui stiamo parlando è di circa 90.000 metri quadri, si trova a nord-est presso il confine con Saronno, ha una destinazione d’uso industriale dall’inizio degli anni ‘60 ed è stata di proprietà della Ciba, poi Novartis, che nel 1964 costruì un fabbricato industriale adibito ad uffici. Alla fine del 2018 la multinazionale Novartis decise di trasferire i propri uffici dalla sede storica di Origgio a Milano.

L’amministratore delegato Novartis Vasant Narasimhan, detto Vas per brevità in una intervista di mercoledì 10 luglio 2019 a Corriere Economia dichiarava: “Sì, ci sposteremo da Origgio, davanti a Porta Garibaldi a Milano. Speriamo entro il 2021. Essere al centro di Milano ci aiuterà a seguire e selezionare i migliori talenti in Italia. Poi Milano è il grande fulcro della scienza medica, ho visitato alcuni ospedali e sono rimasto colpito dalle competenze. Infine avremo uffici più moderni, aperti, in linea con la nuova cultura che stiamo portando. L’abbiamo già fatto in Francia.”

Si tratta di una scelta che precede la Pandemia Covid, la quale può solo aver rafforzato e sostenuto la decisione stessa con lo sviluppo dello smart-working. Nell’ottobre del 2020, appena insediatasi l’attuale amministrazione, chiedevo di essere inserito in coloro che potevano intervenire e presentare domande e richieste al Presidente Fontana e all’assessore Raffaele Cattaneo, in un incontro con gli amministratori della Provincia di Varese presso una sede istituzionale del capoluogo di provincia. Il Presidente e l’assessore, dietro mia esplicita domanda, informavano che Regione Lombardia aveva stanziato 800.000 euro allo scopo di ripristinare e risistemare il nodo viabilistico Saronno-Origgio-Uboldo.

Nel maggio del 2021 chiedevo un incontro con l’amministratore delegato Italia di Novartis dottor Frega, al fine di comprendere la situazione di Novartis. A settembre finalmente incontravo il dottor Frega che mi comunicava che Novartis aveva incaricato una società specializzata in alienazione di ampie aree industriali e che sembrava fosse vicino l’accordo per la vendita dell’area stessa. In tale incontro esponevo le nostre preoccupazioni e la totale contrarietà alla cessione ad una società che avrebbe potuto realizzare un eventuale nuovo polo logistico. Nel novembre del 2021 chiedevo un incontro con l’amministrazione di Saronno e l’ufficio tecnico dello stesso Comune per poter coordinare gli intenti e gli sforzi per migliorare l’assetto viabilistico delle aree confinanti. In tale incontro sottolineavo l’impegno di Regione Lombardia e prospettavo delle ipotesi di lavoro e delle soluzioni alternative, rendendo nota anche la preoccupazione per un possibile nuovo insediamento logistico presso l’ex area Novartis.

Saronno comunicava che avrebbe incaricato uno studio esperto in viabilistica per presentare nuove soluzioni viarie. Nel dicembre del 2021, a seguito di richiesta, insieme con l’ufficio tecnico, incontrammo i rappresentanti di Neologistica che ci informavano di aver partecipato alle trattative per l’acquisto dell’area Novartis e che avevano un progetto riqualificante per l’area stessa. Pur riconoscendo la validità di tale progetto, ad onor del vero mai visto nella realtà ne’ depositato, comunicavamo che trattandosi di trattativa privata su area completamente privata non potevamo intervenire.

Il 22 marzo del 2022 Novartis,tramite mail,aggiornava il Comune sostenendo che per tutto ciò che riguardava l’area nella quale loro erano insediati dal 1964 occorreva trattare con la Società Akno. Nel luglio del 2022, dietro domanda, incontravamo i titolari della Società Akno che ci facevano sapere che stavano per ufficializzare l’acquisto dell’area Novartis. Ci presentavano le loro numerose attività. Si tratta di una Società Immobiliare Internazionale che acquista aree e costruisce in base alle richieste di committenti e clienti finali. Ci prospettavano un planivolumetrico senza ufficializzare o depositare nulla perché sostenevano di non aver ancora stipulato nessun contratto con clienti finali.

Li avvisavamo della nostra contrarietà e preoccupazione dal punto di vista viabilistico su ipotesi che potessero prevedere nuovi poli logistici e nel contempo rendevamo note, cosa comunque già a loro presente, le procedure e salvaguardie europee sulla Valutazione di Impatto Ambientale e sulla Valutazione Ambientale Strategica e le numerose opere infrastrutturali necessarie. Chiedevamo anche alla società stessa di presentarsi e comunicare le iniziative al Comune di Saronno, in quanto direttamente interessato all’aspetto della circolazione e viabilistico. Solo nel dicembre scorso 2022 veniva stipulato il rogito tra Novartis ed Akno in base alle informazioni che abbiamo tuttora.

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