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GERENZANO – “Oggi 23 maggio celebriamo la Giornata nazionale della legalità, data dell’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. E ricordiamo la strage di via D Amelio, avvenuta il 19 luglio dello stesso anno in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino o gli uomini della scorta”.

Inizia così il discorso del sindaco Ivano Campi sulla giornata della legalità: “In questo triste giorno ci uniamo alla dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel 28° anniversario dell assassinio dei giudici Falcono e Borsellino e degli uomini della scorta: “A ventotto anni dalla strage di Capaci invio un saluto caloroso a tutti I giovani delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalità’, che ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E. con loro, Francesca
Morvillo e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosma, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina.
I due attentati di quel 1992 segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato c colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite. I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società. Nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste. La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebro, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e d legalità.

I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuovo generazioni di giovani si avvicinano a questo figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato. Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre”.

Anche noi raccogliamo l’invito di Anci condividendo la proposta di Maria Falcone, presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni, di dedicare questa giornata a tutti coloro che, in questi mesi, si sono prodigati, con abnegazione con grande senso del dovere, nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria con l’esposizione di un lenzuolo bianco dal palazzo del Comune e osservando a le 17 57 un minuto di silenzio, indossando la fascia tricolore, simbolo de l’unità nazionale e dei valori costituzionali. Termino con questa frase di Giovanni Falcone. La mafia lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive n perfetta simbiosi con la miriade di protettori, compiei, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita e ricattata che appartiene a tutti gli strati della società Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevo i o no, volontarie o obbligate, che spesso godono de consenso della popolazione *

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