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CISLAGO – Per la Giornata della Memoria il sindaco di Cislago, Stefano Calegari, e l’assessore comunale all’Istruzione e cultura Romina Codignoni, hanno scritto ai giovani; una lettera indirizzata agli studenti e pubblicata sul sito dell’istituto comprensivo “Aldo Moro” del paese.

Care ragazze e cari ragazzi,

ogni anno si celebra il “Giorno della Memoria”, nel ricordo di quel 27 gennaio 1945, giorno nel quale, alla fine della seconda guerra mondiale, vennero aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Tutto il mondo scoprì le terribili azioni commesse dal governo nazista: lo sterminio di milioni di persone di religione ebraica, prelevati dalle loro case, portati nei campi di concentramento e uccisi barbaramente perché considerati diversi,
insieme a chi aveva tentato di difenderli o proteggerli.

La persecuzione, in Italia, cominciò quando il governo fascista emanò le leggi razziali, secondo le quali gli ebrei, ma anche altri gruppi sociali considerati “minori”, vennero discriminati e separati dal resto della popolazione. La Giornata della Memoria vuole proprio ricordare tutte le vittime innocenti, tra i quali bambini e ragazzi, che vennero rinchiuse, perseguitate e uccise nei campi di concentramento. Sicuramente penserete che questi terribili fatti sono accaduti in un tempo lontanissimo da oggi, e vi chiederete perché, a distanza di così tanti anni, se ne parli ancora. Perché, ragazzi, questi gravissimi fatti hanno segnato la storia dell’umanità in un modo così crudele e barbaro, che non devono mai essere dimenticati. Con il pensiero alle vittime della Shoah, alle loro famiglie e a tutti coloro che hanno vissuto le inaccettabili crudeltà generate dalla follia e dalla malvagità dell’uomo, abbiamo il dovere di ricordare, perché non sia mai data nessuna giustificazione a ciò che è accaduto, per non commettere gli errori del passato, per scrivere un futuro, il vostro futuro, migliore.

In questi giorni sarete impegnati a parlarne con i vostri insegnanti, avrete l’occasione di vedere lo spettacolo teatrale che racconta “La storia di Srulik”, un bambino di otto anni, che è riuscito a fuggire dal ghetto di Varsavia dove era stata deportata la sua famiglia- e avrete modo di riflettere. Perché, se gli adulti hanno il dovere di ricordare, voi ragazzi avete il diritto conoscere, di parlarne, di avere un pensiero e di giudicare. Alimentate sempre la vostra curiosità, cercando di non dimenticare mai la storia e il sacrificio di milioni di persone innocenti, uccise e torturate solo perché ritenute ingiustamente colpevoli di essere diverse. Perché la diversità, è una tematica che, purtroppo e troppo spesso, richiama l’attualità e fatti che sentiamo raccontare ogni giorno: i pregiudizi, le discriminazioni verso chi viene considerato diverso, comportamenti che emarginano e incitano all’odio e alla violenza, l’indifferenza. Ed è proprio ricordando le importanti parole di Liliana Segre, scritte in uno dei libri che oggi vi lasciamo presso la biblioteca della scuola, che vogliamo salutarvi e invitare tutti, adulti e giovani a riflettere. “L’indifferenza fa male. È l’arma peggiore. La più potente. Perché se qualcuno ti affronta e ti vuole fare del male, puoi difenderti. Ma se intorno a te c’è il silenzio, come fai a difenderti? Mi sentivo come in quel gioco che fanno i bambini più piccoli. Quando fanno finta di non vederli. Come se non esistessero. Anche se è solo un gioco, il piccolo si sente smarrito. Non sa che fare. Dubita persino di esistere. Ecco, io mi sentivo così. Era come se all’improvviso io potessi vedere gli altri, ma gli altri non vedessero me. È stato come se, da un momento all’altro, il mondo non mi avesse più guardata, come se non si fosse voltato a vedere quello che accadeva a noi bambini ebrei. Avevo tredici anni, anche io avevo molta paura, ma in quei momenti ancora non credevo che potesse esistere un luogo come Auschwitz”.

(foto: precedente evento pubblico a Cislago con il sindaco Stefano Calegari)

27012022

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