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SARONNO – “Abbiamo già richiesto di affrontare l’argomento della riqualificazione dei viali alberati in una interrogazione consigliare di quasi un anno fa, ma apprendiamo dalla stampa le informazioni sul progetto del rifacimento di via Ottolini”

Inizia così la nota di Sabrina Banfi e Alessandra Airoldi di Origgio democratica in occasione della giornata mondiale del suolo.

“Da quello che abbiamo potuto leggere, sembra che l’amministrazione sia propensa al taglio radicale degli alberi, con ripiantumazione, e alla variazione della viabilità di un solo tratto di strada.

Attendiamo di discutere il progetto definitivo nella prossima commissiono territorio, di conoscere quali siano le essenze scelte e di quale grandezza, ma nel frattempo non possiamo esimerci dal considerare che riqualificare una via alberata del Paese pensando esclusivamente al taglio di piante, cresciute negli anni con una notevole portata, come unica soluzione per mettere in sicurezza le strade, è quanto meno sbrigativo e non considera minimamente come gli alberi siano preziosi alleati per garantire ai cittadini una vita sana, e siano componenti irrinunciabili di un Paese sostenibile dal futuro migliore.

Chiaramente, non è colpa degli alberi se negli anni sono cresciuti e i manufatti creati dall’uomo non sono stati adeguati, né – tantomeno – è stata compiuta una manutenzione corretta agli stessi.

Il doppio filare alberato che caratterizza via Ottolini si presenta oggi in queste condizioni a causa di una pessima manutenzione perpetrata per anni: gli alberi hanno subito vistose capitozzature e non si è provveduto per tempo a contenere con idonei strumenti agronomici il problema delle radici affioranti, che hanno sollevato la pavimentazione dei marciapiedi in più punti, creando problemi al passaggio. Senza foglie, un albero capitozzato appare sfigurato e mutilato e nel periodo vegetativo è simile a una palla di fogliame, densa e senza grazia, per questo motivo gli alberi della via possono apparire non degni di considerazione.

Questo non significa che gli alberi che occupano gli spazi verdi pubblici debbano crescere indiscriminatamente, devono essere manutenuti per permettere la convivenza tra persone e piante. Occorre però intervenire in maniera corretta, ricordando che gli alberi sono esseri viventi, per cui a ogni nostra azione corrisponderà una loro reazione: prevedere la reazione al nostro intervento, così da ottenere i risultati desiderati, significa eseguire una corretta potatura e una corretta manutenzione negli anni.

Leggiamo che verrà “compensato” il verde reciso con nuove alberature più idonee, che nel tempo non daranno il problema delle radici affioranti e invasive.

Ma chi ci garantisce che nel tempo le nuove alberature verranno correttamente gestite? Come possono nuove piantumazioni “compensare” piante di oltre cinquant’anni con chiome che garantiscono una pulizia dell’aria della via e del Paese fondamentale per la vita dei cittadini?

Speriamo di sapere a breve, in commissione, se sono stati valutati progetti alternativi, volti alla conservazione del patrimonio arboreo esistente, alternative per evitare la devastazione del territorio, valutando attentamente caso per caso, preservando il giusto rapporto tra alberi, tessuto urbano e fruitori di piste ciclabili e aree pedonali.

Per chiudere, ricordiamo ciò di cui tutti siamo consapevoli, ma che a volte tendiamo a dimenticare: gli alberi ci proteggono costantemente dai diversi tipi di inquinamento, da quello dovuto ai gas di scarico a quello acustico dovuto al traffico di auto.
La posizione di via Ottolini ci permette di capire immediatamente quanto quelle piante siano fondamentali, considerando la presenza di una strada provinciale molto frequentata, nonché la vicinanza alla zona industriale tra Caronno Pertusella e Origgio.

I benefici non si fermano ai soli abitanti della via Ottolini, ma raggiungono l’intero quartiere, garantendo a una parte del Paese uno scudo fondamentale. Per questo che non si tratta di una questione circoscritta a una sola via, ma si parla di “patrimonio” comunale.

Ci permettiamo queste considerazioni senza distogliere l’attenzione dal problema di viabilità, vogliamo porre le basi per gli spunti di riflessione doverosi.

Confidiamo che sia stata fatta un’attenta ponderazione prima di prendere una decisione così drastica e che si sia fatto il possibile per cercare di salvare le piante tradizionali del Paese, pensiamo, quindi, sia legittima una condivisione di intenti aperta ad altri punti di vista.

Pensiamo che avere un quadro d’insieme fin da subito sul rifacimento dell’intero quartiere possa diminuire la possibilità di valutazioni non corrette, per evitare di dimenticarsi degli aspetti salutistici ugualmente emergenziali.

È possibile che alcune alternative presentino maggiori difficoltà o necessitino di maggiori risorse ma viste le premesse riguardo all’importanza di alberi nella nostra vita, crediamo sia assolutamente giusto trovare una soluzione che dia ai cittadini una sicurezza a tutto tondo, sia nel breve ma soprattutto nel lungo periodo, sia per camminare in sicurezza e sia per vivere in salute.

(foto: da google maps)


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