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ROVELLO PORRO – Anche a Rovello Porro è stato celebrato, con le dovute attenzioni anti-covid, l’anniversario della Liberazione.

Questo il discorso preparato per la ricorrenza da parte del sindaco, Paolo Pavan.

Cari concittadini,
per il secondo anno consecutivo, ci troviamo a commemorare il 25 aprile in maniera nettamente differente da quanto siamo sempre stati abituati a fare. Tuttavia, nonostante la difficile situazione in cui ci troviamo, non dobbiamo sminuire il valore di questa giornata. Oggi ricordiamo, e ringraziamo, tutti gli uomini e le donne che nel corso dell’ultima Guerra Mondiale hanno combattuto per la libertà, la loro e la nostra. Uomini e donne che in molti casi hanno dato la loro vita al fine di liberarci dall’occupazione nazi-fascista e garantirci un mondo libero, un mondo dove tutte le libertà individuali sono tutelate e non soggiogate al capriccio di pochi. Al giorno d’oggi tendiamo a dare per scontate certe libertà che ci godiamo, non comprendendo e non ricordando appieno gli sforzi e le fatiche che hanno preceduto queste conquiste, come il sacrificio di moltissime persone, tra cui rientrano quelle che ricordiamo oggi.
Il mondo attuale, pur presentando ancora delle zone d’ombra, permette ad ogni individuo di pensare ed agire secondo la propria volontà, senza che un solo uomo possa decidere al posto nostro. Per non rendere vano il sacrificio degli uomini e delle donne che si sono immolati per la libertà combattendo contro il nazi-fascismo, è importante non commettere l’errore di barattare la libertà, anche solo parzialmente, per ipotetiche condizioni migliori, come la totale sicurezza, che difficilmente si realizzano. Come scriveva Piero Calamandrei “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. In conclusione, vorrei inoltre che si dedicasse, a prescindere dal loro colore politico, un pensiero a tutti i caduti perché la memoria deve essere di tutti, di vincitori e vinti. Questo punto è fondamentale affinchè si arrivi ad un’identità ed una coscienza unitarie. Diversamente, il richiamo alla memoria non è altro che la santificazione di sanguinose divisioni che, come tali, potrebbero in ogni momento riprodursi.
(foto: un momento della cerimonia a Rovello Porro)
27042021

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