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CISLAGO – “Appena si è diffusa la notizia mi sono subito attivato con il segretario comunale, la responsabile dell’ufficio tecnico e il comandante della polizia locale per capire cosa sia successo e soprattutto se ci fossero rischi per la comunità. Fortunatamente non ci sono materiali pericolosi ma continueremo a seguire l’evolversi della situazione in modo da poter intervenire e approfondire in caso di necessità”.

Così Stefano Calegari sindaco di Cislago rassicura la comunità cislaghese in merito al coinvolgimento dei cantiere del centro sportivo realizzato da Pedemontana nell’operazione della Guardia di finanza “terre fantasma”.

Malgraso sia ancora senza Giunta, Calegari è già presente in Municipio e anche in questi primi giorni del suo mandato si è dimostrato in prima linea. Ma cosa è successo esattamente? Lunedì mattina si sono conclude con perquisizioni e 4 misure cautelari le indagini della Guardia di Finanza di Como su un sito di frantumazione rifiuti edili a Rovellasca, dove erano stati sversati, abusivamente, circa 16.500 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi prodotti dai cantieri edili di diverse province lombarde, che venivano lì triturati in un impianto, peraltro sprovvisto di autorizzazione, e rivenduti come materiale da costruzione privo delle prescritte certificazioni. E’ risultato che il materiale così rigenerato, stoccato in Rovellasca, (sito posto in sequestro e con esso i giacenti rifiuti per complessivi 5000 metri cubi), sia stato peraltro utilizzato per la realizzazione di opere pubbliche come il centro sportivo di Cislago (opera a carico della autostrada Pedemontana).

Appena la notizia è stata resa nota il nuovo primo cittadino si è attivato: “Abbiamo reperito le informazioni necessarie a chiarire come non sia stato utilizzato nessun materiale pericoloso o tossico in modo da rassicurare tutti gli utenti e i residenti e abbiamo avviato anche i contatti per seguire l’evolversi della situazione”.

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