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CASTIGLIONE OLONA – Oggi, venerdì 2 febbraio alle 21 nella bibliioteca “Battaini” di via Marconi 1, promosso dal Comune, c’è “Qualcosa ci sta cambiando”, un talk performativo di Manuela Gandini, concepito come un’immersione nell’arte e nella vita dell’Europa dal 1929 ad oggi: un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del nazismo, la propaganda di regime e le visioni surrealiste. Da un lato la magia nera del potere omologatore e totalitario, dall’altro il misticismo visionario dell’arte.

Monaco 1929, Eva Braun si spazzola i capelli sognando di diventare una diva o una grande fotografa. Intanto, a Parigi, Luis Buñuel, nel film “Un Chien Andalou”, affila un rasoio pronto a tagliare l’occhio di una donna aperto sul secolo breve. Il Novecento è una camera oscura dentro la quale sorgono le mura di Auschwitz, il fungo atomico, l’Lsd, le solarizzazioni di Man Ray, il ‘68, la pecora Dolly, la morte dei Kennedy e la massificazione della Coca Cola e di Marilyn. Da un lato, i totalitarismi impongono ordine, propaganda, obbedienza, morte, alimentando la banalità del male. Dall’altro, una danza androgina, nei territori leggeri e densi del Surrealismo, tramuta la tragedia in arte con potenti rituali volti a celebrare la vita al di là del bene e del male. Il racconto dell’amore bruciante, tossico e morboso di Eva Braun per il Führer si vaporizza il giorno del loro suicidio quando l’inviata di guerra Lee Miller, ex compagna di Man Ray, entra nell’appartamento di Hitler con gli anfibi infangati dalla terra di Dachau.

Il talk “QUALCOSA CI STA SOGNANDO” prevede un’incursione nella dark zone della nostra storia attraverso gli occhi spenti di figure grigie come Joseph Goebbels con le sue strategie propagandistiche, e di vulcaniche artiste come Lee Miller, Marina Abramovic, Alejandro Jodorowsky, Bo Zheng, Ettore Pasculli, Guy Debord, Romeo Castellucci, Michelangelo Pistoletto, Bartolina Xixa… S’incroceranno parole, gesti e film, in un percorso rizomatico, imprevedibile e accidentato. Il tutto è concepito come una sorta di rito di purificazione. Ma la domanda incalza: “Ci siamo veramente liberati dai simboli più truci della storia?”

Ingresso libero.

(foto: un precedente evento in biblioteca)

02022024

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