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VARESE – “La medicina di prossimità in Lombardia è carente. Il problema, ben noto da tempo, è stato messo ulteriormente in risalto dalla pandemia da Covid-19. Eppure, la riforma sanitaria non colmerà questa mancanza perché in Lombardia, dove da dati ministeriali ci vorrebbero 500 case di comunità, ne sono state previste 115 nella prima fase e 216 a regime”. Lo dice il consiglire regionale del Varesotto, Samuele Astuti, esponente del Pd.

Nel territorio dell’Ats Insubria, che comprende Saronno, “sarebbero 73, ma saranno 19. Numeri bassi, troppo. E non basterà cambiare l’insegna di una struttura già esistente per creare un servizio che sia davvero di comunità, fatto di medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, tecnici della riabilitazione e gli assistenti sociali, a cui i cittadini possano fare riferimento tutti i giorni dell’anno per 24 ore al giorno. Le case di comunità non devono essere dei semplici poliambulatori, come invece li intende la giunta lombarda – rileva Astuti – Così rischiano di essere una grandissima occasione sprecata. In una sanità come quella lombarda, così spinta sulla medicina ospedaliera e sulla competizione tra pubblico e privato, la situazione può cambiare solo con un cambio di mentalità e di strategia, che metta al centro il cittadino, la comunità, le cure primarie e la prevenzione. E con questa riforma, non cambierà”.

(foto: il consigliere regionale Samuele Astuti)

20112021

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