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VARESE – Disco verde per la legge sull’agricoltura bio promossa dalla parlamentare del Varesotto, Maria Chiara Gadda, esponente di Italia viva.

L’approvazione in via definitiva della legge sulle produzioni con metodo biologico, di cui sono orgogliosamente prima firmataria, è un tassello necessario per consolidare il quadro normativo coerentemente con gli indirizzi europei di transizione ecologica, e accompagnare la crescita di un comparto rilevante per il nostro Paese. Questo a maggiore ragione in un momento in cui l’agricoltura e l’intera filiera agroalimentare italiana stanno soffrendo a causa della crisi internazionale, degli effetti lunghi della pandemia, e dell’esplosione dei costi energetici, delle materie prime e dei trasporti.Il nostro Paese sconta su molti fronti posizioni ideologiche e timidezza su scelte strategiche. Non è più pensabile sottovalutare la necessità di dotarsi di un sistema agroalimentare resiliente, in grado di fronteggiare le crisi globali anche rispetto all’auto approvvigionamento dei beni di prima necessità. Bisogna aumentare la superficie agricola utilizzata favorendo anche le aggregazioni di prodotto e di produttori come fa la legge sul bio, con modelli di agricoltura coerenti con tutte le nostre specificità territoriali, climatiche e la biodiversità. Il biologico è certamente uno di questi modelli, chi crea inutili contrapposizioni con il convenzionale non sta facendo l’interesse del nostro Paese e di oltre 80 mila imprese che nel 2021 hanno fatturato 4,6 miliardi di euro nel mercato interno e 2,9 in quello estero, investono in molte aree a rischio abbandono, e fanno della ricerca e dell’innovazione la loro chiave di sviluppo. Agitare lo spettro dell’anti scienza nell’opinione pubblica, con una potenza mediatica raramente vista su altri temi, è stato un modo bieco per nascondere altri evidenti interessi superati anche dagli indirizzi comunitari. Dopo una ampissima discussione durata tre legislature, finalmente il parlamento approva a larga maggioranza una legge quadro che assegna regole certe e trasparenza a tutela della concorrenza, dei produttori e dei consumatori. Si tratta della cornice normativa su cui innestare il piano strategico nazionale per il bio e il decreto controlli.

(foto: Maria Chiara Gadda)

05032022

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