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VARESE – Il consigliere regionale del Varesotto, Samuele Astuti del Pd, è decisamente favorevole allo Ius scholae. Ecco il suo intervento su questo tema tanto dibattuto in questi giorni.

Ius scholae. Da qualche settimana cerco invano delle risposte sul motivo per cui in Italia, un bambino o un ragazzo che studia italiano, parla in italiano sogna in italiano non possa essere cittadino.

Non trovo una risposta perché una risposta non c’è, esiste solo una parte d’Italia con un’idea di mondo, con un’idea di società, e una parte che sogna un’italietta isolata che rimane arretrata da qualsiasi punto di vista, soprattutto quello dei diritti. Quanto è facile dire che le priorità sono altre… quanto è facile dire che, certo, la pandemia, la guerra, le bollette sono la priorità… Il punto è che lo sappiamo già, e dire che questi sono temi prioritari è un’ovvietà, perché sono sotto gli occhi di tutti. Fare politica non è solo questo. Fatta pace con il fatto che il Parlamento può occuparsi anche di più cose contemporaneamente, trovo stucchevole affermare che diritti di donne e uomini non siano una priorità per il nostro paese.

Ma quale società vogliano le nuove destre? Siamo davvero sicuri che gli elettori di centrodestra siano contrari? (I dati non dicono questo). La nostra società anche per l’inverno demografico che sta attraversando necessita di una riflessione profonda e che coinvolga tutte le forze politiche su questo tema. Non solo. Di ius soli se ne parlava già vent’anni fa, ai tempi di Pierferdinando Casini Presidente della Camera e una maggioranza di centrodestra (non questo centrodestra), a testimonianza del fatto che i diritti delle persone non sono delle conquiste su cui mettere la bandierina, ma sono un reale passo in avanti per una società che possa essere terra fertile per la crescita di tutti gli individui che la compongono.

Ho iniziato a fare politica perché credo che essa debba pensare anche ai problemi concreti del presente (e un ex sindaco come me lo sa bene) ma debba soprattutto avere uno slancio verso il futuro, proponendo ai cittadini un’idea diversa di organizzazione della società, che collimi sempre più con un’ideale di comunità. La mia idea è quella di una società aperta e ricca di tutte le diversità che la compongono, rispettosa del pianeta che ci hanno donato e che noi stiamo lasciando sempre più inquinato, ingiusto e in guerra. Lo ius scholae sarebbe un gran segnale di civiltà, di futuro, di giustizia, e spero vivamente che i diritti umani siano sempre la priorità per un paese democratico come il nostro.

06072022

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