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VARESE – Un uomo, probabilmente di origine straniera, era stato trovato senza vita ieri sera in una zona impervia del paese con una ferita d’arma da fuoco. Nel pomeriggio di venerdì nella zona era stato svolto dai militari un servizio antidroga e un sottoufficiale dei carabinieri aveva esploso alcuni colpi “ritenendo di trovarsi al cospetto di persone armate”. La Procura lo ha indagato “a prescindere dell’addebitabilità della ferita”: sono in corso tutti gli accertamenti per chiarire la dinamica.

L’intervento di mezzi di soccorso e forze dell’ordine era avvenuto ieri alle 19.30, a Castelveccana, località Cascate della Froda. I vigili del fuoco del distaccamento di Luino e gli specialisti del Saf, il nucleo speleo-alpino fluviale della sede di Varese erano accorsi per un soccorso persona dopo che era stato segnalato che qualcuno era finito in un canalone.

Questo il comunicato della procura della Repubblica.

Nella tarda serata di venerdì 10 febbraio, in località boschiva del comune di Castelveccana, a seguito di telefonata anonima, è stato rinvenuto li cadavere di una persona di giovane età, apparentemente nordafricana, allo stato non identificata, risultata attinta nella zona lombare destra da un colpo di arma da fuoco. 

Dopo l’intervento sul luogo dei Vigili del fuoco, del servizio del 118 e dell’Arma dei carabinieri, estratto il corpo da un dirupo, a seguito di ulteriori accertamenti, è emerso che nel pomeriggio della stessa giornata, nella medesima zona, era stato svolto un servizio da parte di appartenenti all’Arma dei carabinieri per li contrasto all’attività di vendita di sostanze stupefacenti e che ‚nella circostanza, un sottufficiale dell’Arma dei carabinieri aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco, ritenendo di trovarsi al cospetto di persone armate.

Tale dato, come detto emerso successivamente, a prescindere dall’effettiva addebitabilità della ferita riscontrata sul corpo dello sconosciuto al colpo esploso dal militare, fa sì che quest’ultimo debba considerarsi indagato del delitto di omicidio, ad ogni fine procedimentale ed allo stato.

Saranno svolte tutte le attività di indagine utili a chiarire la dinamica dei fatti, inclusi accertamenti tecnici per la verifica della traiettoria e della tipologia del proiettile che ha attinto li corpo, non potendosi allo stato escludere qualsiasi ricostruzione alternativa rispetto alla responsabilità del militare.  

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