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TRADATE – L’associazione Edera di Tradate è scesa in campo, lo scorso sabato 12 novembre, con una nuova azione del progetto “All Inclusive”.

Questa volta ad essere partecipi dell’esperienza sono stati cinque ragazzi affetti da gravissima disabilità e a cui, quindi, è necessaria una costante assistenza in quanto non autonomi nei movimenti e nel dialogo. Nicolò, Aurora, Greta, Marcomario, Nicolò e Vanessa sono stati protagonisti dell’azione “Prove del dopo di noi”.

“Questa azione era più destinata ai genitori dei ragazzi che a loro stessi – racconta Gabriella Colombo, presidente dell’associazione Edera – Vivere come tutore di un disabile gravissimo spesso significa vivere in simbiosi con i propri figli. Assistere i ragazzi ad ogni ora del giorno e della notte porta i genitori a fare molta fatica nel distacco. Da due anni l’associazione Edera organizza incontri con due psicologhe per il “nel mentre noi”: il “dopo di noi” non è impossibile da improvvisare”. La “prova del dopo di noi” si è svolta a partire dalle 9 del mattino, i ragazzi, tutti maggiorenni, si sono trovati nella casetta del rione Pineta di Tradate: si tratta di un ambiente accogliente, rivestito in legno e adeguatamente riscaldato, bagni molto attrezzati, cucina e ripostiglio; inoltre l’associazione Edera ha fornito divani e cuscinoni per ricreare il più possibile l’ambiente casalingo. Con loro c’erano alcuni volontari dell’associazione Edera e tre operatori socio-sanitari.

“Abbiamo cercato di ricreare una giornata normale – spiega Gabriella Colombo – dodici ore vissute come in casa, solo lontani dalle loro famiglie. Dopo la colazione insieme alle 9, la giornata è proseguita con una passeggiata, dato il bel tempo. Una volta rientrati abbiamo cucinato per i ragazzi, mostrando loro il processo e, infine, abbiamo pranzato”. Il pomeriggio, invece, è trascorso tra musica e canzoni, data la partecipazione di Flavio, un amico dell’associazione, che si è recato nella casetta del rione Pineta con la propria tastiera; presto è stato raggiunto da Gionata, un ragazzo dell’associazione Edera e studente di canto, che ha accettato di esibirsi per i propri amici. La giornata, trascorsa con entusiasmo, si è conclusa alle 21.

L’azione è stata solo la prima di una sequenza di dieci giornate, la prossima prevista per il 27 novembre. Inoltre, come spiega Gabriella Colombo, a metà percorso, ovvero all’inizio del prossimo anno, i genitori incontreranno nuovamente le psicologhe. “L’obiettivo di Edera – continua la presidente – è cercare una struttura che possa essere adeguata per i ragazzi. L’obiettivo a lunghissimo termine è di creare rete per il “dopo di noi”: è il motivo per cui la stessa associazione è nata.”


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20112022

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