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TRADATE – Continuano ad ottenere grandi risultati i volontari di Edera, che da novembre stanno lavorando strenuamente alle azioni che coinvolgono ragazzi e adulti disabili nel progetto “All inclusive”, finanziato da Regione Lombardia.

Da novembre sono stati quattro i “sabati di sollievo”, configurate come “prove del dopo di noi”: ad essere partecipi dell’esperienza sono cinque o sei ragazzi affetti da gravissima disabilità e a cui, quindi, è necessaria una costante assistenza in quanto non autonomi nei movimenti e nel dialogo. La “prova del dopo di noi” si svolgono a partire dalle 9 del mattino: i ragazzi, tutti maggiorenni, si ritrovano nella casetta messa a disposizione dal Pineta di Tradate, arredato come un ambiente accogliente, per ricreare il più possibile l’ambiente casalingo.

Ad assistere i ragazzi per l’intera giornata sono due operatori sanitari, un educatore, 4 volontari che coprono le dodici ore su più turno; Gabriella Colombo, presidente dell’associazione Edera, rimane per l’intera azione, così che sia garantita sempre la presenza di una persona per ogni ragazzo.

È proprio Gabriella Colombo che racconta l’esperienza: “Portiamo i ragazzi fuori il più possibile, soprattutto se c’è bel tempo. Non solo nell’ottica di evitare ambienti chiusi e affollati per le precauzioni anti-covid, ma anche per lavorare sull’inclusione di questi ragazzi negli spazi cittadini”. Due delle mete preferite dell’associazione sono il panificio Deliss, di Tradate, che spesso regalano pizze ai giovani dell’associazione e che, per l’epifania, hanno donato due vassoi di cammelli in pasta sfoglia da gustare insieme. Durante l’ultima azione del “Prove del dopo di noi”, la meta è stata la pasticceria Gioia ad Abbiate Guazzone: lì i ragazzi hanno usato la loro tabella di comunicazione aumentativa alternativa per scegliere cosa desideravano ordinare.

“L’importanza di questo tipo di comunicazione – sottolinea Gabriella Colombo – è la capacità di autodeterminazione, l’espressione della capacità di scegliere: ognuno di loro ha i propri gusti e i propri desideri ed è giusto che possano esprimerli quanto più possibile”.

“Questa azione è destinata sopratutto genitori dei ragazzi che a loro stessi – continua – Assistere i ragazzi ad ogni ora del giorno e della notte porta i genitori a fare molta fatica nel distacco. Da due anni l’associazione Edera organizza incontri con due psicologhe per il “nel mentre noi”: il “dopo di noi” non è impossibile da improvvisare”. Con il raggiungimento della metà di questo incontro tra i genitori dei ragazzi e la psicologa Silvia Sacco ha fatto emergere le potenzialità di questo progetto: “La cosa bella è che i genitori hanno detto tutti che quando entrano lì la sera hanno l’impressione di trovarsi in una famiglia”, i ragazzi riconoscono il luogo, le persone sono sempre le stesse, ma si muovono in sicurezza, non hanno attimi di titubanza – sanno che possono guardare il tablet, sfogliare le riviste, giocare a bowling. Fanno le cose che fanno a casa, l’obiettivo è raggiunto.”


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