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SARONNO – ROVELLO PORRO La bicicletta bianca appoggia sul ciglio della strada, l’impegno del sindaco di Rovello Porro Marco Volontè a portare avanti il progetto per la creazione di un percorso protetto per i ciclisti, la commozione della sorella di Paola Greselin e del papà di Simone Vavassori (entrambi morti in quel punto) nel chiedere a tutti di dare il proprio contributo ad evitare nuove tragedie e nuovo dolore.

Sono stati questi i momenti salienti della cerimonia organizzata stamattina, sabato 22 aprile, da Fiab Saronno per il posizionamento della ghost bike che da oggi ricorda nel tratto della strada provinciale tra Cassina Ferrara e Rovello Porro (via Galilei) i due incidenti costati la vita nel gennaio scorso a Paolo Greselin 62enne saronnese che lavorava in Municipio a Rovello e nel 2020 il 15enne Simone Vavassori.

A aprire la cerimonia dopo l’arrivo del gruppo di Fiab in bicicletta, Stefano Giusto che ha ricordato la necessità di “interventi per la sicurezza stradale ma anche di un cambio di mentalità perchè l’attenzione agli utenti deboli diventi una priorità. Questo è l’unico modo per evitare tragedie sulle strade”. Presente con la fascia tricolore il sindaco di Saronno Augusto Airoldi che ha ringraziato l’Amministrazione di Rovello Porro per l’invito e ricordato l’impegno con cui si sta lavorando per rendere la strada più sicura.

Su questo fronte ha fatto il punto il primo cittadino di Rovello Porro Marco Volontè: “Gli uffici comunali hanno lavorato con grande impegno e sollecitudine – ha spiegato dopo aver ricordato la vita persa del 15enne Simone e il grande vuoto lasciato dalla scomparsa di Paola nella comunità rovellese – abbiamo due progetti di percorsi ciclabili in sicurezza. Uno serve la collaborazione della Provincia, visto che quella è la competenza della strada, e l’altro no. Ma abbiamo comunque deciso di organizzare un momento di confronto con Saronno e la Provincia per condividere il progetto e trovare la scelta migliore e più sicura. Questa è la nostra priorità”.

Quindi le parole della sorella di Paola Greselin: “Vi ringrazio per questa bicicletta non solo per il ricordo di mia sorella, quello è scolpito in tutti coloro che l’hanno conosciuta, quanto per la possibilità che questa bici bianca ricordi a tutti di rallentare”. Commosso il padre di Simone ha concluso: “Spero di ritrovarci qui non per una tragedia o commemorazione ma per pedalare insieme su una ciclabile in sicurezza”.


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