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MILANO – Non si ferma la corsa dei prezzi e dei canoni d’affitto in Lombardia. Nel corso del primo semestre 2023, la cifra necessaria per comprare casa in regione ha raggiunto quota 2.483 euro al metro quadro, in rialzo del 4,7% nell’ultimo semestre. I canoni d’affitto crescono con una velocità simile, +4,8% nello stesso periodo, arrivando a 16,2 euro al metro quadro di media.
Queste sono alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio semestrale regionale a cura di Immobiliare.it Insights, società specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia.

Al di là della situazione dei prezzi, emergono risultati indicativi anche dai dati relativi a domanda e offerta di immobili in vendita. In particolare, l’andamento dell’offerta mostra un accumulo netto, pari al +7,7% nell’ultimo semestre in regione. Questo dato si muove di pari passo con un rallentamento della domanda, che nello stesso periodo si ferma al +0,7% e cede quasi 4 punti percentuali nell’ultimo trimestre. In calo anche l’affordability, intesa come accessibilità da parte di single e coppie alle soluzioni immobiliari offerte: un single con reddito medio ha accesso a poco più di un quarto degli immobili a disposizione, mentre una coppia può permettersene poco più della metà. In entrambi i casi, le percentuali odierne sono inferiori di circa 6 punti percentuali rispetto a quelle di inizio anno.

Milano si conferma la città più cara in regione, oltre che in Italia, con 5.252 euro al metro quadro di media. Non è, però, tra le città che crescono di più: il +2% dell’ultimo semestre nel capoluogo meneghino viene superato da diversi altri capoluoghi di provincia, capeggiati dal +6,8% di Cremona: la città resta una delle più economiche in regione, ma sfiora oggi i 1.400 euro di media. Anche Mantova vanta una crescita significativa, vicina al +4% sul semestre (1.530 euro/mq di media). La più economica è invece Sondrio (1.362 euro/mq).

L’andamento dei prezzi, in aumento in quasi tutti territori rispetto a inizio 2023, vede comunque qualche segno meno: è il caso della città di Varese (-1,8% nel semestre), ma anche della provincia di Lecco (-1,3%) e di tutto il territorio di Lodi (-1% in città, -0,6% in provincia).

I trend di domanda e offerta sono ben differenziati nei i vari territori. Milano è la città che presenta, contemporaneamente, il più importante accumulo di immobili (+26,5% in offerta) e la più forte contrazione della domanda su base semestrale (-6,8%). Esistono diversi casi in controtendenza: sul fronte della domanda, segnaliamo tre territori quali il comune di Bergamo e le province di Lecco e Varese dove questa cresce oltre il 10% nel semestre.

I dati relativi a domanda e offerta di immobili in locazione sono molto più netti rispetto a quelli visibili nel comparto delle compravendite. L’offerta di appartamenti vede un accumulo significativo (+9,1%), che aumenta al 21,5% se prendiamo in esame l’ultimo trimestre. Contestualmente, la domanda si riduce, sfiorando il -9% su base semestrale.

Milano resta la città più cara anche per quanto riguarda gli affitti, con i canoni che raggiungono i 22 euro al metro quadro di media, in aumento di oltre 5 punti percentuali nel semestre. Il territorio di Lecco è quello che però ospita sia il comune, sia la provincia dove i canoni crescono di più: +9,9% e +14,2% rispettivamente. Quasi nessun territorio vede una contrazione dei canoni, ad eccezione della provincia di Sondrio che perde quasi il 30%. Per quanto riguarda la domanda di affitti, il trend regionale viene guidato dalle città di Milano (-26%) e Pavia (-20%), anche se spiccano molti segni più. È il caso del mercato bresciano, dove città e provincia vedono un incremento della richiesta oltre il 30% su base semestrale.

Lo stock in offerta di locazione aumenta in diverse province, con il dato più alto nel comune di Monza (+39% nel semestre). Esistono però molti territori che vedono un decumulo dello stock sia in città, sia in provincia. È il caso di Brescia, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese.

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